Il Nord… Eppur si muove

15 Ottobre 2022
Lettura 1 min

di Roberto Pisani – Eppur si muove. Si si qualcosa si muove nel mondo autonomista, complici la debacle della Lega e l’anniversario del referendum sull’Autonomia del 22 ottobre 2017.

Chiaro sono tutti segnali positivi, ma solo il tempo ci dirà quanto positivi. Non bisogna dimenticare che tra qualche vi è una scadenza elettorale importante quale il rinnovo del Consiglio Regionale Lombardo. Solo lì, probabilmente, si capirà se sono fuochi di paglia oppure qualcosa sotto brucia realmente.

E lo stato centrale cosa fa? Per tutta risposta da un segnale forte, importante: il Parlamento appena insediato avrà una connotazione fortemente centralista, nazionalista al limite dell’integralismo, e i due presidenti sono lì a dimostrarlo.

Insomma lo stato italiano ha alzato l’asticella: se voi chiedete maggiore autonomia noi rispondiamo con maggior centralismo.

A questo punto la domanda giunge spontanea: che fare? È abbastanza chiedere l’autonomia regionale oppure bisogna rispondere alzando la richiesta? 

Personalmente credo che tutti gli anti- nazionalisti come me debbano a sto punto puntare più in alto, all’indipendenza.

E se l’indipendenza del Nord ha fallito per una serie di motivi, la principale quella della strategia politica, forse bisogna aggiustare il tiro e combattere per quella dei singoli territori, degli Stati-Regione, e mi riferisco Veneto, Lombardia, Sudtirolo, Valle d’Aosta, Piemonte, Sardegna, Sicilia ecc. dove ormai da anni questo sentimento indipendentista è più che radicato.

Forse lo spiraglio è proprio quello di agire ognuno sui propri territori per arrivare a scardinare questo stato sempre più centralista, conservatore e nazionalista.

Se saremmo capaci di lavorare ai fianchi questo sistema che non sta più in piedi, e forse non lo è mai stato, potremmo arrivare all’obiettivo comune ossia la nostra indipendenza.

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