Elly, diventa federalista se vuoi veramente sconfiggere il premierato

10 Maggio 2024
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di Cuore Verde – Se Giorgia Meloni dovesse riuscire, con una manovra a tenaglia, nella conquista nei prossimi mesi della Liguria e del Piemonte e poi, l’anno prossimo, del Veneto, a conferma del formidabile risultato del 2022, si potrebbe ritenere praticamente certa la sua vittoria al referendum sul premierato. 

Non comprendo l’arroccamento al Sud di Elly Schlein: senza il Nord non può vincere. 

Vediamo come si svolge la “contesa”.

La riforma del “premierato”, tema di attualità nell’ambito della politica romana, sta diventando un terreno di scontro diretto tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein anche per la campagna elettorale delle elezioni europee per le quali, entrambe, si presenteranno come candidate.   

La segretaria del PD incita i suoi elettori a “fare muro” con “i corpi” contro una riforma che stravolgerebbe l’attuale assetto costituzionale della repubblica parlamentare: ”Il 2 giugno faremo una manifestazione sulla Costituzione e l’Europa federale contro il premierato e l’autonomia differenziata”. 

Quella del premierato, al di là degli “allarmi democratici” lanciati dalla sinistra, ritengo sia sostanzialmente una sorta di riforma neo-centralista, ovvero, il solito pervicace tentativo che si protrae fin dall’unità d’Italia (vgs. “Federalismo e autonomia in Italia dall’Unità a oggi” a cura di
Claudia Petraccone, 1995, Ed. Laterza), di tenere insieme popoli diversi dal punto di vista storico, etnico e culturale, senza rispettare, ancora una volta, le loro reali aspirazioni, anzi ostacolandole in ogni modo, definendo ad esempio quelle autonomiste come una forma di retrivo egoismo e, in definitiva, come e veri propri tentativi di minare l’indivisibilità dello stato.     

Elly Schlein, per opporsi con efficacia al “premierato”, dovrebbe aver il coraggio di diventare una convinta sostenitrice del federalismo. 

La sinistra, negli scorsi anni, ha fortemente avversato l’unica forza politica che, almeno alle sue origini, proponeva il federalismo. Attualmente, il PD di Elly Schlein, nella blanda riforma burocratico-ragionieristica dell’autonomia differenziata, intravede addirittura una “minaccia per l’unità d’Italia”. 

In sostanza, convinti difensori del sistema centralista romano forse più degli stessi “neo-patrioti”.

A fronte di divisioni interne e possibili intese e cambi di strategia elettorale, non si può escludere che, alla fine, il premierato possa andare bene ad una parte di quelle forze politiche che ora ufficialmente si oppongono alla riforma.

Resta da capire quale utilità effettiva questa riforma di stampo chiaramente centralista possa avere per i popoli padani. 

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
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