Novara, variante inglese in un gatto. Contagiato da proprietari, via di guarigione

18 Marzo 2021
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“Il gatto e’ la vittima. La cronologia parla chiaro e i dati epidemiologici sono imprescindibili, il povero micio ha preso il Coronavirus dai suoi proprietari e non viceversa”. Non ha dubbi il direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico del Piemonte e Valle d’Aosta, Angelo Ferrari, sul primo caso di variante inglese identificato in un gatto. “Stiamo eseguendo ulteriori accertamenti – spiega Ferrari all’AGI – per verificare se si tratti della stessa variante. Ma non c’e’ alcun allarme. Il dato certo e confortante e’ che la malattia e’ passata dai proprietari al gatto. Dal punto di vista clinico e virale il micio e’ in via di guarigione”.

 I consigli per le famiglie con animali domestici rimangono quelli consueti. “Bisogna adottare per gli animali domestici – spiega Ferrari – le stesse norme igieniche che si adottano per le persone. E’ bene pulire le ciotole e le lettiere. Ad oggi sappiamo che tra gli animali domestici ci sono stati contagi anche in cani e furetti”. “Il messaggio – sottolinea il direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico del Piemonte – deve essere molto chiaro, il gatto e’ una inconsapevole vittima”. L’Istituto, che ha sede a Torino, e’ stato il primo a individuare la variante inglese in un gatto. “Facciamo parte di un sistema pubblico che funziona – spiega Ferrari – gli Istituti in Italia sono 10 e soprattutto in questo periodo hanno dato esempio di come saper essere a disposizione della sanita’ pubblica”.

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