”Non dobbiamo più fare caso al numero dei contagi, dal momento che la variante Omicron ha per fortuna soppiantato la Delta (in Lombardia siamo al 70 per cento). Omicron è molto più contagiosa (7 volte tanto), ma molto meno patogena: chiusi in casa ci sono migliaia di lombardi asintomatici o con lievi sintomi influenzali”. Maria Rita Gismondo, direttore di Microbiologia clinica, virologia e diagnostica bioemergenze dell’ospedale Sacco, commenta in un’intervista al Giornale i dati dell’epidemia da Covid a Milano, che dopo due anni è di nuovo al centro del focolaio, con numeri record in Italia. ”Sappiamo che i vaccini coprono dalla malattia, ma non dal contagio – spiega la Gismondo, smentendo l’ipotesi che ormai la popolazione possa essere considerata immunizzata – Chi guarisce o si vaccina si può contagiare di nuovo. Fino all’anno scorso chi si ammalava erano i non vaccinati, ma i non vaccinati sono anche coloro che hanno ricevuto la seconda dose più di 150 giorni fa perché sono scoperti: i numeri della circolazione di persone, i mercati, la vita sociale non hanno uguali in Italia. Quello che possiamo dire però, per dare un quadro della situazione epidemiologica, è che Omicron è il segno dell’endemizzazione del virus: il virus non è più pandemico, ma è molto contagioso. Questa è la strategia biologica dei microorganismi: provocando la morte del loro ospite si estinguono, quindi il virus muta. Ora il virus convive con noi”. ”A metà gennaio, concluse le feste e le vacanze – prosegue la microbiologa – avremo un lieve aumento dei casi fino a fine mese e poi, se non intervengono altri elementi di disturbo, ci sarà un calo. Non è ancora finita, ma bisogna tenere conto di quello che ha detto l’Oms: non sprecare vaccini ed energie per immunizzare i bambini, ma pensare ai Paesi poveri. È li che bisogna agire, vaccinando la popolazione: è arrivato il momento di ragionare in un’ottica globale per mettere fine alla pandemia, altrimenti il virus continuerà a mutare, rischiando di trasformarsi in qualche variante veramente aggressiva”. Quanto all’abolizione della quarantena per i vaccinati, ”era ora – commenta – visto che si sta paralizzando l’Italia. Anche gli ospedali sono in difficoltà per il personale in quarantena, ma non ce lo possiamo permettere”. E sull’ipotesi di lockdown per i no vax, “non deve essere letto in questo modo perché così sembra una punizione, invece il supergreen pass, che equivale un obbligo vaccinale indiretto, deve essere interpretato come una misura per tutelare i non vaccinati, che sono più a rischio, e il sistema sanitario nazionale che sta andando in sovraccarico. Servono sicuramente misure più stringenti per evitare che i non vaccinati si contagino”.

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