Lega dimezzata, dal 34% delle Europee al 15% nel profondo Nord nel 2020. Sbagliato qualcosa?

22 Settembre 2020
Lettura 1 min

di Stefania Piazzo – Nel 2019 alle Europee Salvini toccava l’apice del successo con 34% nazionale. Un risultato mai visto prima. La lista Zaia da sola arriva al 40-45% dei consensi contro il 15% della Lega salviniana. In Veneto era arrivata al 49,8% e nel 2015 alle regionali al 17,8%.

Stando ai dati provvisori la Toscana “leghista” crollerebbe dal 31 al 21,5 per cento, in Puglia tonfo epocale dal 25,3 al 7,9%.. In Campania dal 19,2 al 7,7 e anche meno. Nelle Marche dal 25 al 22 e per non smentire il freddo del Nord, in Liguria dal 33,8 al 16,2 per cento.

Una Lega dimezzata, e non si dica che è perché non si è più al governo. Perché quando si è al governo si dice che si paga il fatto di essere all’opposizione. Quando si è all’opposizione si paga il fatto di non essere più noti come prima… Insomma, che la strategia dei selfie possa pagare ma nel breve periodo è evidente.

La corsa sovranista, l’antieuropeismo a tutti i costi, il paracadutarsi al Sud come non ci fosse un domani, la gara a chi può fare il premier nel centrodestra… Ma davvero può andare avanti la Lega con un simbolo che scrive “Salvini Premier”? Un uomo solo al comando per andare da solo verso l’erosione bruciante dei consensi.

IL GIORNALE

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