di Cassandra – La vita reale non è Matteo Salvini che si fa vedere mentre riempie la spesa di sacchetti di una nota catena. E’ il quotidiano di chi in quella catena magari non va perché preferisce i discount dove spende meno, dove il caro prezzi è in qualche modo raffreddato dai prodotti più economici. Ma l’inflazione non scende, sugli scaffali, da nessuna parte. Tutti lo sanno, i prezzi sono inchiodati, fissi, ed erodono lo stipendio. Mentre crescono i tassi di interesse, la benzina, e tutto si riversa sulla distribuzione.
Quindi non sappiamo che dire davanti alle dichiarazioni del ministro Adolfo D’Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, perché secondo lui viviamo nel paese dei balocchi.
“Undici mesi fa, quando è nato il governo, l’ aumento era all’11,8% , superiore alla media europea, ben più alta di Francia, Germania e Spagna. Oggi è più che dimezzata: siamo al 5,3% e dobbiamo portarla stabilmente sotto la media europea, evitando nel contemporaneo che deprima i consumi. Dobbiamo quindi aiutare soprattutto i meno abbienti ei ceti sociali a reddito più basso, innanzitutto le famiglie con figli”. Lo dice Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy in una intervista a Il Giorno. “Sarà un trimestre difficile, anche per il forte aumento dei tassi di interesse che pesa sul debito pubblico, deprime gli investimenti delle imprese e colpisce la capacità di spesa delle famiglie con mutui variabili diventati insostenibili: la Bce non guarda all’economia reale. Sembrano dei marziani che hanno smarrito la rotta. Dobbiamo farlo noi. Per questo – continua il ministro – abbiamo realizzato una Nadef responsabile ma non rinunciataria, per una manovra per incentivare l’impresa, premiare il lavoro, sostenere famiglie e ceti medio bassi”.
Ma i marziani vivono anche a Palazzo Chigi. Hanno evitato di deprimere i consumi?
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