Lega Lombarda, “coscienza partigiana” – Bossi “La Lega è antifascista. Chi è centralista è fascista”

27 Aprile 2024
Lettura 1 min

di Stefania Piazzo – Sono parole nette e inequivocabili quelle che Umberto Bossi ha sempre pronunciato in materia di destra e sinistra. Sul fascismo e l’antifascismo non ci sono mai stati equivoci, possibilità di interpretazione, sin dai primi anni di leghismo.

Siamo durante la campagna elettorale del ’93, a Monza viene eletto il sindaco del Carroccio, Aldo Moltifiori.

“Mai al governo con la porcilaia fascista” affermava in quegli anni l’allora segretario federale. “Noi della Lega siamo la continuazione dei partigiani che hanno combattuto per la libertà: la Lega non farà mai un accordo politico con i fascisti, o come cavolo si chiamano adesso”.

In una videointervista a Il Fatto Quotidiano, Bossi viene interpellato durante una festa della zucca a Pecorara, nel mantovano. E’ il 1° novembre 2014. Ci si interroga sulle simpatie per Casa Pound… Sono immagini impensabili per una forza nata da altri lontani e inconciliabili presupposti.

Alla domanda, “ma la Lega non era antifascista, un tempo?”, il fondatore della Lega risponde senza esitare: “La Lega è un movimento antifascista, anticentralista”. Tradotto, nel linguaggio bossiano: se non sei anticentralista non puoi essere antifascista, sostieni un sistema illiberale, che nega i diritti, l’autodeterminazione di un popolo, le sue libertà e le sue aspirazioni di autonomia. Sono le basi della nascita della Lega Lombarda, del primo manifesto politico del 1983. Fuori da quello, per quanto camuffato sotto varie diciture democratiche, c’è lo stato centrale, che ha avuto la sua apoteosi nel fascismo, nella struttura di uno Stato che usa ancora i prefetti per controllare il governo dei territori e spoglia i sindaci di autonomia. A ruota la sua burocrazia e il suo fisco opprimenti, la sua classe politica pasticciata che tiene insieme il sistema per non perdere il controllo del potere. E’ il filo conduttore di Bossi per tutta la sua vita. Della Lega prima di Salvini.

Nell’intervista aggiunge, sperando, perché parla al presente del nuovo corso: “E credo che la Lega sia rimasta sempre antifascista perché non è d’accordo col centralismo dello Stato. Il fascismo cos’è poi se non il centralismo dello Stato. Chiunque voglia il centralismo in realtà è fascista… io vengo da una famiglia che ha combattuto militarmente contro il fascismo, erano partigiani”. E quale consiglio a Salvini? “I nostri amici sono gli indipendentisti di tutta Europa, bisogna tenerne conto. Bisogna andare a trovarli, bisogna andare a fare un giro nelle capitali indipendentiste d’Europa. Questo è l’antidoto giusto, l’equilibrio giusto”.

Ma poi Salvini ha sposato la causa delle destre in Europa e in Spagna c’è andato, ma per abbracciare il leader di Vox. E non solo.

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

In Lega secessione dal generale di Salvini. Ma Crippa: “Ci porta un eletto in più”. Centinaio: Non lo voterò, sceglierò uno della Lega”. FdI: “Così rischiano di distruggere il partito”

Prossimo Servizio

Giorgetti (era ora) su candidatura e pensiero del generale: “Non condivido. E Vannacci non è della Lega”. Anche la Cei “scomunica”: “Lancette della storia ai tempi bui”

Ultime notizie su Opinioni

TornaSu