“Sono vittima di una vergognosa campagna mediatica che mi dipinge per quello che non sono ma tutti i giornalisti che riporteranno notizie fasulle o ingiurie saranno sistematicamente denunciati per diffamazione aggravata a mezzo stampa. In questi tre giorni, iene sedicenti giornalisti, sciacalli sedicenti fotografi e avvoltoi sedicenti video operatori, presentandosi a nome di Fan Page e La 7, hanno insistentemente stalkerizzato, perseguitato, non solo me (che ho le spalle larghe) ma tutta la mia famiglia (figlie minorenni comprese) che, spaventate, hanno dovuto lasciare casa e rifugiarsi da parenti”. Lo afferma, in una nota, Roberto Jonghi Lavarini, conosciuto anche con il soprannome di “barone nero”. “Chiedo all’editore Urbano Cairo, che conosco bene, e all’Ordine dei Giornalisti – prosegue – di verificare e vigilare sulla correttezza deontologica, professionale e morale di questi individui, e diffidiamo legalmente tutti a mandare in onda nuovi video artefatti e denigratori. Vogliamo vedere prima le famose 100 ore di girato, come ha richiesto giustamente l’On. Giorgia Meloni, ma sono altrettanto convinto che quelle consegnate alla magistratura siano solo un prodotto volutamente artefatto dai ‘compagni militanti’ di Fanpage, già epurato dalle tante ed evidenti prove a nostro favore e discolpa, quanto dalle continue scorrettezze, provocazioni e veri e propri reati commessi dalle loro spie infiltrate”. “Vi è già stata – denuncia – una palese violazione del segreto istruttorio, che sarà debitamente segnalata al competente, tribunale di Brescia, visto che l’intervento della GDF è stato contemporaneo all’arrivo dei giornalisti. Comunque, alla fine, quello che conta è che nessuno ha dato e preso soldi in nero o commesso reati, per questo sono assolutamente sereno, pronto a rispondere alle domande degli inquirenti”. Jonghi Lavarini attacca “lo pseudo giornalista Salvatore Garzillo”: “è stato uno spregevole agente provocatore che, per 3-5 anni, sotto mentite spoglie, dichiarando false generalità e producendo documenti falsi, in violazione della deontologia professionale, della legge sulla privacy, della morale e della decenza, commettendo tutta una serie di gravi ed evidenti reati che a lui (al suo direttore ed al suo editore) saranno puntualmente contestati, con adeguata richiesta danni, ha spiato eventi e luoghi privati. Mai pensavamo fosse un agente provocatore di una lunga e studiata operazione diabolica, da servizi segreti deviati e o stranieri, al soldo dei poteri forti della plutocrazia mondialista, che voleva e vuole colpire la forza politica e integrità morale delle destre identitarie e sovraniste, in particolare, in questo caso, di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, Carlo Fidanza e Chiara Valcepina che sono veri patrioti, assolutamente perbene”.
Jonghi Lavarini: Io vittima vergognosa campagna mediatica
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