Si chiama Lali Panchulidze, la 36enne georgiana indagata dalla Procura di Milano per finanziamento illecito e riciclaggio nel fascicolo scaturito dall’indagine giornalistica di Fanpage su presunti fondi ‘opachi’ per la campagna elettorale di Fratelli d’Italia per le amministrative milanesi. E’ la donna che ritiro’ il 30 settembre un trolley, mentre il ‘barone nero’ Jonghi Lavarini osservava a distanza, dove i giornalisti invece del denaro avevano messo libri.
Presiede l’Associazione Culturale Internazionale Ecumenica Cristiana Italia Georgia Eurasia (Acigea), la cui sede e’ stata anch’essa oggetto del blitz della Gdf. Acigea, si legge sul sito, e’ “una associazione culturale legalmente costituita e ufficialmente riconosciuta dallo Stato Italiano, dalla Unione Europea e dalla Regione Lombardia”. “Siamo partner ed amici della associazione culturale Lombardia Russia di Gianluca Savoini”, si legge sul sito http://win.antonellaricciardi.it/interviste.asp?id=208. Mentre sul suo blog personale la 36enne si descrive cosi’: “rappresentante di un’antica famiglia ortodossa georgiana (…) impiegata di banca ed insegnante, ha lavorato nel settore del commercio internazionale euroasiatico di moda, design e beni di lusso. Attualmente si occupa di comunicazione, promozione, eventi e servizi video fotografici”. E’ vice presidente “dell’associazione Aristocrazia Europea, con delega ai rapporti internazionali, attiva in diverse iniziative culturali, ed appassionata di arte, poesia, musica classica, balli tradizionali e folkloristici. Fedele alle proprie tradizioni, rappresenta, in Italia, la Casa Reale Bagrationi di Georgia, la piu’ antica e nobile dinastia della Cristianita’”.