25 aprile, dopo 80 anni non c’è pace. Da Mattarella messaggio per difendere l’informazione e il pluralismo. E il risparmio degli italiani

25 Aprile 2024
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Mattarella al Milite Ignoto

 Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, insieme alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e alle più alte cariche istituzionali, ha reso omaggio alla tomba del Milite Ignoto, simbolo dei caduti di tutte le guerre, in occasione della festa del 25 aprile, anniversario della liberazione d’Italia dal nazifascismo. Dopo aver passato in rassegna il reparto interforze delle Forze armate e aver ascoltato l’inno nazionale, il capo dello Stato si è intrattenuto brevemente con la premier Meloni, i presidenti dei due rami del Parlamento La Russa e Fontana e con il presidente della Corte Costituzionale Barbera e ha salutato i vertici militari, presente anche il ministro della Difesa Crosetto. Successivamente il capo dello Stato ha deposto una corona di fiori alla Tomba del Milite Ignoto e dopo una seconda esecuzione dell’inno nazionale ha lasciato piazza Venezia alla volta del Quirinale.

“Il pluralismo resta una condizione di libertà irrinunciabile ed essere riusciti ad arricchire il campo delle fonti, l’analisi dei fatti, il confronto tra i punti di vista è un valore che si riverbera sull’intera società”. E’ uno dei passaggi salienti del messaggio che il Presidente della Repubblica , ha fatto pervenire alla direzione e alla redazione in occasione dei festeggiamenti organizzati per i 35 anni di MF-Milano Finanza. “Trentacinque anni – scrive Mattarella – costituiscono un traguardo importante. Sono la prova di una passione e di un impegno professionale che hanno saputo attraversare stagioni diverse conservando un significativo legame con i lettori. Al direttore di MF, all’editore, ai giornalisti, a tutti coloro che collaborano all’impresa rivolgo gli auguri più sinceri per questi giorni di meritato festeggiamento e per i progetti futuri”. “I mercati finanziari e l’economia nel suo complesso – aggiunge il capo dello Stato – hanno subito in questi ultimi decenni trasformazioni profonde. Sin dalle origini MF ha puntato la propria osservazione sulle imprese, sulle scelte di bilancio, sulle politiche industriali, sulla borsa, sugli investimenti, sui processi di integrazione dei mercati divenuti globali. In questo modo ha allargato lo spettro dell’informazione in un settore cruciale per lo sviluppo del Paese e dunque anche per la sua coesione sociale”.

Mattarella sottolinea che “anche l’informazione è attraversata da cambiamenti epocali. La velocità delle trasformazioni rischia di incidere su pilastri della nostra stessa democrazia. Il pluralismo resta una condizione di libertà irrinunciabile ed essere riusciti ad arricchire il campo delle fonti, l’analisi dei fatti, il confronto tra i punti di vista è un valore che si riverbera sull’intera società”. “Peraltro – conclude il capo dello Stato nel suo messaggio – dobbiamo insieme affrontare la duplice sfida che viene dal risparmio degli italiani. Da un lato assicurarne con efficacia la tutela di fronte ai rischi dei mercati, dall’altro favorire investimenti che possano aiutare una crescita sana, equa, sostenibile dell’economia italiana ed europea. Anche per questo un’informazione corretta, plurale, qualificata sui temi finanziari può aiutare i cittadini a compiere le scelte migliori”.

 Corteo Anpi

 E’ lo striscione con la scritta “I partigiani” ad aprire la tradizionale manifestazione dell’Anpi a Roma per il 25 aprile. Il corteo è partito pochi minuti fa da Largo Bompiani e raggiungerà porta San Paolo, dove sono previsti gli interventi dal palco tra cui quello di Roberto Salis, il padre della 39enne Ilaria in carcere in Ungheria. In testa al corteo le associazioni partigiane e della memoria antifascista, con striscioni e bandiere della pace.

Brigata ebraica e Pro Palestina

Tensioni in Porta San Paolo a Roma quando alcuni manifestanti della Brigata Ebraica, che stavano lasciando il presidio sono tornati indietro, tentando più volte di superare il cordone delle forze dell’ordine per raggiungere i manifestanti pro Palestina. “Fino a che loro non se ne vanno noi restiamo qui”, e’ il grido dei manifestanti pro Palestina dall’altro lato della piazza. 

Verranno vagliate nelle prossime ore le immagini riprese dalla polizia scientifica delle tensioni a Porta San Paolo a Roma tra componenti della Brigata ebraica e movimenti Pro Palestina. In particolare verranno analizzati gli istanti in cui sono stati lanciati sassi e altri oggetti. A tenere separati i due schieramenti diversi cordoni delle forze dell’ordine. 

– I manifestanti della Brigata ebraica hanno tentato di tornare nella piazza e avvicinarsi ai pro-palestinesi, ma le forze dell’ordine li ha fatti tornare indietro, in previsione dell’arrivo del corteo dell’Anpi.

– La brigata ebraica aveva iniziato a lasciare Porta San Paolo a Roma, in occasione delle celebrazioni del 25 Aprile – percorrendo pochi metri – quando è tornata indietro ed è stata bloccata dalle forze dell’ordine. Qualcuno dei partecipanti ha poi tentato di superare più volte e nuovamente i cordoni di sicurezza per raggiungere il presidio pro Palestina. “Fino a che non se ne vanno noi restiamo qua”, hanno detto i pro Palestina verso la Brigata ebraica. I ragazzi dei collettivi universitari vorrebbero partire in corteo verso la Fao. 

Sassi sui cronisti

 Un manifestante del gruppo della Brigata ebraica ha tentato di forzare il cordone della polizia in piazza di Porta San Paolo a Roma per raggiungere il presidio pro Palestina ma è stato bloccato dalle forze dell’ordine. Negli stessi istanti dalla parte della Brigata ebraica sono stati lanciati alcuni sassi verso il gruppo di cronisti presenti.

 Durante il lancio dei sassi sono stati colpiti un cronista di un sito di informazione online, raggiunto al naso, e un operatore della tv alla testa. Entrambi non hanno riportato conseguenze e hanno continuato a svolgere il loro lavoro.

Lo sfregio

 Una scritta con vernice rossa ‘Partigiano stupratore assassino’ sulla lapide per il 25 aprile di Forte Bravetta. Ne danno notizia Elio Tomassetti, presidente del Municipio Roma XII e Daniela Cirulli, presidente dell Anpi XII. “Inizia così il nostro 25 aprile – affermano – I fascisti, d’altronde non cambiano mai. Questo gesto dimostra l’attualità della lotta antifascista oggi e un motivo in più per essere tanti nei luoghi in cui deporremo le nostre corone in ricordo dei martiri della Resistenza, e per essere dalle 12.30 fino a sera a Forte bravetta. Ringraziamo la Questura di Roma e il Servizio decoro di Roma Capitale che sono già a lavoro per coprire questo scempio”.

Fontana, antifascismo nei fatti

“L’ho detto lo scorso anno e lo ribadisco oggi. Sono pienamente antifascista e la Resistenza è un valore che fa parte della storia del nostro Paese. Il mio pensiero va anche ai tanti cattolici che ne hanno fatto parte, dando un contributo fondamentale nella lotta di liberazione. L’antifascismo si vede poi dai fatti, dalle azioni che si compiono nella vita di tutti i giorni, dal rispetto del pluralismo delle idee e dai valori che si trasmettono ai propri figli”. Lo dice il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, intervistato da ‘Il Foglio’. “Non è necessario”, aggiunge, dire di essere anche anticomunisti per poter dire di essere antifascisti, “ma se mi chiedono se sono anticomunista rispondo di sì. E prendo le distanze da ogni forma di totalitarismo. Penso -ripete poi Fontana- che il 25 aprile, con il suo messaggio di lotta per la libertà, debba vivere anche oggi e debba infondere nel presente la spinta al comune e costante impegno per la pace. In questo modo potremo dire di aver imparato la lezione dei nostri padri e di averne colto l’eredità. ‘Riflettere sul valore dei diritti dell’uomo, primo fra tutti quello di poter vivere in pace, è il forte messaggio che ci ha consegnato la Resistenza’”, dice ancora il presidente della Camera, citando il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. “Per questo dico che i valori che animano il 25 aprile -e l’insegnamento che la Storia ci ha lasciato- oggi sono più che mai attuali”. E “l’antifascismo -ribadisce riferendosi alle manifestazioni nelle Università contro Israele- si vede dai fatti. Quando queste manifestazioni si trasformano in violenza non sono più in linea con la democrazia e la libertà di manifestare il proprio pensiero, che sono principi cardine della nostra Costituzione frutto dell’estremo sacrificio di tanti italiani”.

testo in aggiornamento

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