di Luigi Basso – Al momento dell’insediamento del nuovo Consiglio Regionale veneto, Zaia ed altri eletti nella Lista Zaia, che tutti i giornali romani pompavano come la lista antagonista di Salvini, sono passati nel gruppo consiliare della Lega per Salvini Premier.
I 23 consiglieri che si credeva facessero parte della Lista Zaia, scendono così a 18 ed i 9 eletti della Lega salgono così, per incanto, grazie ai voti della lista (finto) concorrente, a 14.
Un bel bottino.
E’ probabile che la Lega per Salvini Premier così rinforzata avrà un ulteriore peso nella Giunta e nelle nomine degli ambiti posti di sotto governo.
Che cosa è successo?
Molto semplice.
Un anno fa nasceva il Partito dei Veneti al Palageox di Padova: 1500 delegati, migliaia di adesioni, sondaggi che vedevano la doppia cifra non lontana.
Zaia era dato forte, ma non tanto lontano dal 50%: la situazione per gli autonomisti veneti era davvero promettente in vista delle regionali 2025, che avrebbero visto Zaia incandidabile per un quarto mandato.
Ecco allora partire la solita operazione romana, di grande scaltrezza, come sempre.
Zaia è stato innalzato al ruolo di Anti Salvini dal sistema: i veri autonomisti avrebbero dovuto votare Zaia per stoppare la deriva centralista della Lega.
Tutti i giornali hanno propagandato la concorrenza tra Zaia e Salvini. Ma dopo la partita di giro, viene da chiedersi; siete la stessa cosa?
L’operazione è riuscita e ora Zaia, come un drone, torna alla base alfa: missione compiuta, il Partito dei Veneti è stato bombardato.
Zaia, missione compiuta. Torna alla base. Gli eletti della sua lista passano alla Salvini Premier
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