Cervinia torna Breuil. Vince l’identità franco-provenzale

30 Novembre 2023
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di Roberto Gremmo – A dispetto del turismo vacanziero che non conosce le tradizioni, con decreto del Presidente della Regione Autonoma (ah, quest’autonomia !) Valle D’Aosta la frazione di Valtournenche oggi nota come “Breuil Cervinia” eliminerà nella sua denominazione l’indicazione “Cervinia”.

Sarà in un colpo solo un significativo atto simbolico che, al contempo, valorizza il patrimonio culturale dell’ambito Franco-provenzale (harpitano); rafforza i legami con i paesi svizzeri o savoiardi e recupera un po’ di storia che l’orgia di consumismo non può e non deve cancellare.

Storia? Nei celebri Capitolari di Carlo Magno compare il termine “bragilus” antenato del toponimo odierno per indicare un prato acquoso. Proprio quello che vedevano ancora negli anni Trenta (vedi “La Stampa” del 28.12.1933) gli alpinisti famosi che scalavano il Cervino (per l’arpitanista Harrieta derivato da ‘gerbier’, altura).

Legami transfrontalieri ?

Fra Savoia e Svizzera di Breuil, Brell, Brouille paesi chiamati così ce ne sono parecchi, così come esiste il mont Brouillard. Meglio un nome alpino di uno che sembra una marca di attrezzi sportivi.

Lingua?

Benché sia simile a quello francese, il toponimo è tutto prodotto dalla lingua minoritaria Franco-provenzale che, Costituzione alla mano, merita di essere valorizzata. Come, del resto, chiedevano nel 1943 Chanoux e gli altri resistenti a Chivasso.

Oggi “Il Giornale” bolla come “follia” l’amputazione del nome.

A me pare invece una bella notizia. Ma non deve restare un caso isolato.

Se torna in gran spolvero Breuil che significa bosco circondato da siepi, non sarebbe ora che nel Biellese la località “Mogli rotonde” riprenda il nome, tradizionale e corrispondente alla realtà, di “Moj rionde” che significa, come sono, laghetti rotondi?

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