La possibilità che si arrivi ad ampliare la platea per la somministrazione della quarta dose di vaccino anti-Covid, sarà al centro di una prima riunione della Commissione tecnico scientifica (Cts) dell’Agenzia italiana del farmaco che si terrà giovedì 24 marzo. Lo apprende l’Adnkronos Salute. Era stato il ministro della Salute Roberto Speranza ad indicare “nell’evidenza scientifica” la bussola per nuovi eventuali provvedimenti di ampliamento della quarta dose, che oggi è somministrata in Italia alle persone immunocompromesse e trapiantati, un platea di circa 800-900mila persone. Lo scorso giovedì, durante la conferenza stampa con il premier Draghi sulla roadmap per la fine dello stato di emergenza, il ministro ha annunciato “l’ipotesi di estendere la quarta dose per le fasce generazionali più avanzate”. Una possibilità che “richiederà ancora un approfondimento. Ma è una cosa a cui ci stiamo preparando”. Giovedì quindi la palla passa alla Cts dell’Aifa per un primo approfondimento su questo tema, somministrare la quarta dose di vaccino anti-Covid ai più anziani. L’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, ha ribadito che non ci sono ancora prove che serva una quarta dose di vaccino per tutti. Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici Covid-19 dell’Ema, durante la conferenza stampa di giovedì 17 marzo, ha rimarcato che “da un punto di vista regolatorio non ci sono ancora evidenze sufficienti, né dai trial clinici né dai dati del mondo reale, a sostegno di una raccomandazione sulla necessità di un secondo richiamo nella popolazione generale. Mentre l’uso mirato in popolazioni anziane selezionate – ha aggiunto – è stato preso in considerazione da alcuni Stati membri sulla base di alcuni risultati preliminari di efficacia nel mondo reale” provenienti “da Israele“.

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