Conferenza delle Regioni. A quando un coordinamento Nord, Centro e Sud?

6 Agosto 2023
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di Sergio Bianchini – La Conferenza delle regioni e delle province autonome italiane  è un organismo di coordinamento politico e confronto fra i presidenti delle giunte regionali e delle province autonome dell’Italia costituitosi a Pomezia il 15-16 gennaio del 1981

Da allora ad oggi ha visto ben 33 presidenti e quello attuale è Massimiliano Fedriga della Lega Nord. Dal 1996  la durata delle presidenze, prima vorticosa è in tendenziale aumento e da allora infatti si sono visti  7 avvicendamenti con una durata media dunque di circa 4 anni.

Il 6 dicembre 2022 a Monza, in occasione della prima edizione del festival L’Italia delle Regioni, è stata firmata da tutti i presidenti l’intesa interregionale che istituisce e individua ufficialmente la Conferenza quale organo comune delle regioni, da ratificare con legge regionale conformemente all’articolo 117, comma 8, della Costituzione italiana.

Oltre al confronto interno tra le regioni la Conferenza  fornisce pareri in merito a tutte le norme e le leggi dello stato che interessano le regioni.

Tutte le decisioni sono prese all’unanimità.

Pur non avendo un potere specifico sulla legislazione ha un peso nel dibattito nazionale sul tema delle autonomie e del funzionamento dello stato.

Chiaramente la successione vorticosa dei presidenti ha agito da depotenziatore del ruolo e del peso della conferenza ed il principio dell’unanimità ha impedito il consolidamento di qualunque posizione di qualche rilievo.

Al fine della formazione di una autocoscienza più vicina alla realtà dei veri e fondamentali territori Italiani, cioè le tre macroregioni NORD CENTRO E SUD, io proporrei di costituire una presidenza con durata di almeno 5 anni con un coordinamento permanente  formato da 3 membri rappresentanti uno del nord, uno del centro ed uno del sud.

Ciò rappresenterebbe immediatamente un potenziamento dell’istituzione e renderebbe anche davvero utile il confronto culturale ed anche politico dentro la Conferenza,

Potrebbe anche migliorare la conoscenza e la fiducia reciproca tra le tre aree del paese creando le condizioni psicologiche per intese sincere e profique che poi si calerebbero nel livello parlamentare e legislativo.

Questo modo di basare l’interazione tra i territori ed il centro è usato anche dalla chiesa Cattolica che vede una Conferenza Episcopale con al vertice 3 rappresentanti, uno del centro uno del sud ed uno del nord e un presidente che attualmente è il Cardinale Zuppi.

Le Conferenze Episcopali sono assemblee di Vescovi di una nazione costituite come organismi permanenti nelle quali i Vescovi affrontano  le diverse questioni ecclesiali di comune interesse per trovare  le opportune soluzioni.

Certamente la chiesa cattolica è maestra nel contemperare le esigenze di unità e quelle di autonomia ed in particolare ha un’esperienza ed un peso ineguagliato nella vita sociale Italiana.

Potremmo copiare questa idea per il rapporto stato regioni che è totalmente bloccato da 50 anni.

Io proseguo nel tentativo di uscire dal livello dei rimpianti, delle nostalgie, dei rancori e nel ricercare idee fattibili per incidere sulla nostra realtà. Speriamo che anche tanti altri ci provino.

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Direttrice: Stefania Piazzo
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