di Riccardo Rocchesso – E’ un po’ di tempo che, spulciando tra i canali, mi sono imbattuto nel programma di Andrea Delogu, su Rai1, fascia protetta, pomeridiana con un target tendenzialmente di pensionati e mamme che non lavorano. Trasmissione che parlava di storie italiane, di bellezze della nostra terra, ma che è diventato molto probabilmente organo fondamentale della propaganda statale, che anche a quasi metà luglio sembra utilizzi gli stessi toni di marzo.
Se leggiamo la descrizione del programma su RaiPlay notiamo, la sostanziale differenza rispetto al suo iniziale “oggetto” :
La formula dell’Estate in Diretta, rinnovata nella sua struttura narrativa, continuerà a raccontare l’Italia in tutti i suoi aspetti e attraverso i volti e le storie che caratterizzano la vita del paese giorno per giorno. In particolare, naturalmente, in questa stagione si cercherà di raccontare la difficile e impegnativa fase della ripartenza, dopo il lookdown dovuto alla pandemia di Covid 19, in ogni ambito del vivere sociale e quotidiano. Dalla ripartenza del turismo a quella dell’arte, da quella delle imprese a quella dei singoli lavoratori angosciati dalla crisi. In studio un giornalista di provata e affidabile competenza e professionalità, Marcello Masi, e una conduttrice giovane e spigliata, Andrea Delogu.
Già, da vita in diretta, a Covid in diretta?
Oggi c’è stato l’intervento, “magistrale”, del ministro Boccia, che ha definito molti italiani obbedienti e “rispettosi” verso le ordinanze regionali e governative, ma ha bacchettato altri come irresponsabili parafrasandoli: “se entri in un locale pubblico senza mascherina vuol dire che non hai rispetto di te e per gli altri”
Spegnete la televisione ed andate al mare.
