di Stefania Piazzo – La politica vede il problema di ordine pubblico, di sicurezza, di incolumità quando i cani impegnativi senza controllo uccidono? La cronaca deve essere costellata di morti e di feriti da cani mordaci, mal gestiti, sfuggiti dal controllo dei proprietari? Le modalità sono sempre le stesse. Cani di famiglia, famiglie non adeguate, cani con attitudini non da divano trattati o come bestie o come cuccioli umani. Poi la natura presenta il conto.
Anni fa c’era una task force per il benessere animale, al ministero della Salute. Poi smantellata. Le cose che funzionano rompono le palle. Le ordinanze in materia di cani ancora in vigore oggi risalgono a quel periodo. Era iniziato un rinascimento, oggi siamo tornati alle preistoria. La politica non ha agito sul randagismo se non con spot. I Comuni riempiono i canili di randagi, il microhip è ancora un tabù, le sterilizzazioni un volo su Marte.ù
La politica locale, regionale, nazionale, non ha portato la conoscenza e la necessaria formazione nelle scuole. Un esercito di burocrati imbucati si limita a vivacchiare. Crescono come funghi centri cinofili, guru cinofili, padreterni del comportamento, ma nulla cambia. Diplomifici senza regole abbondano. Allevamenti improvvisati, cucciolate con proprietari laureati in ignoranza. Autorizzati dall’ignoranza a far fare cuccioli. Senza basi di conoscenza.
Il possesso inconsapevole e la “digrazia” arriva puntuale.
Le cronache ultime dicono questo. Avanti così. Avanti. Buona tragica lettura.
Un bimbo di cinque mesi è morto dopo essere stato azzannato dal pitbull di proprietà dei genitori. Il fatto è accaduto nel tardo pomeriggio di oggi a Palazzolo Vercellese, centro abitato in provincia di Vercelli. A lanciare l’allarme sarebbero stati gli stessi genitori del bambino, una giovane coppia trasferita da poco in paese: secondo i primi accertamenti, il bimbo era in casa con la nonna al momento dell’aggressione. Inutili i soccorsi dell’équipe sanitaria, intervenuta con l’elisoccorso. Per il piccolo non c’è stato nulla da fare, nonostante l’intervento rapido dei sanitari.
Un pitbull ha azzannato una ragazza di 15 anni prima e poi una bimba di sette anni. È accaduto a Serracapriola, comune del Foggiano, sabato scorso, ma solo oggi se ne è avuta notizia con la conferma del sindaco, Giuseppe D’Onofrio. Stando a quanto si è appreso il cane era al guinzaglio con la sua padrona ma è riuscito a liberarsi azzannando prima la 15enne e poi la piccola, salvata dalla sua mamma che ha assistito alla scena e si è gettata dal balcone per soccorrere la figlia. La mamma ha rimediato la frattura ad un piede e guarirà in 60 giorni; la piccola ha riportato abrasioni su gambe e braccia e guarirà in 20 giorni. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. Il cane è stato affidato all’Asl veterinaria per un periodo di osservazione. Stamani la famiglia è stata ricevuta dal sindaco e dai servizi sociali per il sostegno e l’assistenza necessaria.
“Mia figlia è sotto shock. La notte sogna il grosso cane che la azzanna”. Così il padre della piccola di Serracapriola, nel Foggiano, azzannata da un pitbull e salvata dalla sua mamma che si è lanciata dal balcone e ha riportato una frattura ad un piede con 60 giorni di prognosi. “Mia figlia ha riportato ferite alle braccia e alle gambe nel tentativo di bloccare il grosso cane. Mia moglie si è lanciata dal balcone per salvarla – continua l’uomo -. Mia figlia è tornata a scuola dove sta ricevendo anche il supporto della psicologa per superare il terribile momento”.