di Gigi Cabrino – Nei giorni scorsi il ministro Giorgetti, in collegamento col meeting di Rimini, aveva affermato che con il calo demografico che stiamo vivendo non c’è riforma del sistema pensionistico che tenga.
Sempre al meeting il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo ha fornito i dettagli sull’interno demografico che stiamo vivendo.
“Sono 9 anni che ogni anno facciamo il record della più bassa natalità di sempre nella storia del nostro Paese. E stiamo continuando ad andare in quella direzione. I primi 5 mesi del 2023 sono ancora più bassi rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente, la variazione è circa l’1,5%. Il record del 2022 di 393mila siamo destinati a migliorarlo al ribasso”.
E mette in confronto due dati che da soli valgono più di mille analisi; nel I trimestre 1943, 243mila nati, in guerra. Nel 2023, primo trimestre, 91mila nati in pace. “Le difficoltà oggi ci sono ma immaginate le difficoltà che c’erano nel 1943 – ha detto lo statistico nel suo intervento al Meeting di Rimini –. C’è una questione di natura economica, di natura organizzativa, gli asili, la conciliazione maternità-lavoro, i discorsi legati al fisco e al costo dei figli” ma “c’è anche una componente di natura culturale”.
59 milioni di italiani di oggi possono diventare realisticamente, con questa tendenza , 48 milioni nel 2070, cioè vuol dire perdere 11 milioni di persone e di questi quasi tutti sono nella fascia d’età produttiva, da lavoro.
Culle vuote, ogni anno sempre peggio
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