“Trovo interessante come via da perseguire quella di aprire a una produzione dei vaccini anti-Covid anche in Italia su licenza di aziende che già hanno l’autorizzazione da parte degli enti regolatori. Sono invece molto contrario all’approvvigionamento sul mercato parallelo”. Il virologo Massimo Clementi esprime diffidenza in merito alla via che alcune Regioni sembravano voler esplorare, quella cioè degli acquisti diretti di vaccini, fuori dal meccanismo Ue, per aumentare la velocità delle attività di immunizzazione. “Non saprei se ci sono garanzie sul prodotto in termini qualitativi e, anche qualora ci fossero, mi sembrerebbe opaca la natura di queste forniture perché verrebbero o da accantonamenti illegittimi o da comportamenti non corretti. A maggior ragione, visto che le ditte smentiscono l’esistenza di un canale di vendite dirette a privati, è poco chiara la fonte di approvvigionamento”, evidenzia in un’intervista all’Adnrkronos Salute. “Mentre è diverso il fatto di poter produrre su licenza. Nel nostro Paese i siti produttivi li abbiamo, anche se vanno riadattati e – fa notare il direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano, docente all’università Vita-Salute – poteva forse essere uno degli aspetti a cui pensare prima”.
“Meglio produrre vaccini in Italia che cercarli in mercato parallelo”
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