Col lockdown disturbi del sonno nei bambini

23 Ottobre 2020
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 Spostamento in avanti dell’orario di addormentamento, tempi piu’ lunghi per addormentarsi, aumento dei risvegli notturni. Sono i disturbi del sonno che hanno colpito i bambini durante il lockdown, secondo quanto riferito dai circa seimila genitori che, dal 7 maggio al 15 giugno, hanno partecipato al sondaggio lanciato dalla Federazione italiana medici pediatri (Fimp). I risultati dell’indagine sono stati illustrati da Mattia Doria, segretario nazionale alle Attivita’ scientifiche ed etiche della Fimp, durante il XIV Congresso Nazionale FIMP, in corso fino a domani in modalita’ virtuale. In generale, ricorda Doria, “durante il lockdown si sono messe in evidenza problematiche del neurosviluppo, in particolare sul sonno”. In particolare, l’orario di addormentamento, spiega Doria, “e’ molto importante per la qualita’ del sonno.

Un addormentamento tardivo non equivale a un sonno sano, anche se il numero di ore dormite rimane stabile. L’altra problematica emersa e’ la latenza del sonno, cioe’ il tempo necessario per addormentarsi- prosegue l’esperto- Sappiamo che oltre i 15 minuti, c’e’ un problema. Dal sondaggio abbiamo rilevato che questo tempo e’ arrivato fino a 60 minuti a causa di stati di ansia e agitazione. Infine, e’ emerso un numero maggiore di risvegli notturni”.

Per il presidente di Fimp, Paolo Biasci, i disturbi del sonno dei bambini e dei ragazzi italiani sono sicuramente collegati alla sofferenza causata dalla mancanza delle loro abitudini quotidiane durante il lockdown, “la scuola, lo sport, il fare una semplice passeggiata. La frequenza della scuola e’ fondamentale- sottolinea- costituisce un aspetto di normalita’ per le famiglie, i genitori e soprattutto per i bambini. Il ministro Speranza e tutto il governo hanno insistito durante l’estate sulla necessita’ di fare tutti gli sforzi possibili per mantenere aperte le scuole, per tantissimi motivi”.

A questo proposito, il presidente Fimp richiama l’attenzione sull’impegno dei pediatri di famiglia a contribuire all’apertura delle scuole. “Negli ultimi giorni si e’ parlato di troppi tamponi, anche per situazioni cliniche banali, ma purtroppo- ricorda- non possiamo fare diversamente, conoscendo le situazioni che determinano l’individuazione di un caso sospetto di Covid. Andrebbe invece molto apprezzato lo sforzo che i pediatri stanno facendo per tenere il virus fuori dalle scuole. È questo l’obiettivo piu’ importante- ricorda Biasci- se vogliamo garantire ai bambini una scuola in sicurezza e mantenere la frequenza. Credo che proprio la socialita’ e la frequenza della scuola- conclude il presidente Fimp- sarebbero la migliore medicina per risolvere i disturbi del sonno dei bambini in questo periodo”.

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