di Cassandra – Le previsioni rosee del tempo. Parla Massimo Galli, direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Sacco. Ad Agorà su Rai3 alla vigilia del coprifuoco il 22 ottobre mette i puntini sulle i: “A marzo temevo la battaglia di Milano, ma fu evitata grazie alla relativa tempestivita’ del lockdown. Adesso stiamo per averla, perché l’infezione dilaga”.
“Ora a Milano la gente è suscettibile ad infettarsi, il timore che l’infezione dilaghi è reale ed è testimoniato da quello che vediamo negli ospedali”.
Ma il giorno prima a parlare è il consigliere del Ministro della Salute Roberto Speranza, Walter Ricciardi, durante un webinar. Spiega che queste città hanno “numeri troppo alti per essere contenuti con il metodo tradizionale del testing e tracciamento. Ci troviamo come nel 1400 a Venezia, nonostante la tecnologie”. “Servono scelte coraggiose” ha detto.
La battaglia di Milano…. la peste nera di Venezia. Una apocalisse. A cosa ci dobbiamo preparare? La peste si portò via il 60% della popolazione europea.
E la battaglia di Milano? Si tenne nel 260 tra gli alemanni e le legioni romane dell’imperatore Gallieno. La strategia vincente di Gallieno si basò sulla forza di una riserva strategica di soldati addestrati , un pronto intervento fatto di cavalleria pesante che faceva da collegamento con le retrovie. Ogni volta che gli alemanni provavano a penetrare nel territorio, arrivava la riserva strategica.
Alla fine della battaglia di Milano, Gallieno aprì a Milano la prima zecca nell’allora Mediolanum.
Forse Galli pensava a questa battaglia? Una battaglia epica ma vittoriosa, che sconfigge il nemico e poi a imperitura memoria conierà una moneta per ricordare una nuova era?