di Roberto Pisani – 22 ottobre 2017! Finalmente ci siamo! Finalmente milioni di Lombardi e di Veneti ebbero l’opportunità di esprimersi attraverso un referendum per chiedere maggior autonomia per le loro regioni. l’Emilia Romagna, come si sa, fece un percorso diverso, più istituzionale.
E lo fecero in tanti, i Lombardi e i Veneti, quasi cinque milioni. Diciamoci la verità: in pochi speravano di riuscire a trattenere sul territorio l’intero residuo fiscale, che supera di gran lunga i 70 miliardi di euro per entrambe le regioni, necessari per poter fare fronte alle 23 competenze che i cittadini chiesero di poter delocalizzare dallo stato centrale, ma almeno in parte si.
E invece nulla! Né denari né competenze!
Di tutto ciò rimane un preaccordo Stato-Regioni siglato il 28 febbraio 2018 dal Governo Gentiloni. Si avete letto bene Governo Gentiloni. Molti non si ricordano nemmeno più l’esistenza di tale esecutivo.
Tale documento fu firmato dal Sottosegretario al Consiglio dei Ministri con delega agli Affari Regionali e Autonomie Gianclaudio Bressa e dai presidenti regionali Roberto Maroni per la Lombardia, Luca Zaia per il Veneto e Stefano Bonaccini per l’Emilia Romagna.
Peccato però che tale accordo non ebbe nessun sviluppo e questo nonostante si succedettero tre Governi e altrettanti ministri delegati all’autonomia ed affari regionali, di cui ben due partecipati da quel partito che i referendum propose, ossia la Lega.
Il niente assoluto se non la proposta, da parte del ministro Mariastella Gelmini, di una legge quadro che gli esperti definiscono burocraticamente macchinosa e con dei risvolti anticostituzionali che non porterebbe a nulla se non a dilatare nel tempo la questione.
Di questo ed altro si parlerà domani 22 ottobre 2022, quinto anniversario del referendum, in due incontri, in Veneto e in Lombardia, rispettivamente a Schio in provincia di Vicenza e a Pavia presso la sala conferenze del Castello Visconteo.
Il convegno veneto è promosso dall’ex senatore leghista Paolo Franco già responsabile regionale del comitato per il SI, mentre quello lombardo dal Comune di Pavia grazie all’impegno del consigliere comunale con delega all’Autonomia Niccolò Fraschini.
Due importanti eventi che serviranno a fare chiarezza sullo stato delle cose e testimoniare la necessità di proseguire nel percorso iniziato ben cinque anni ed arenatosi nelle paludi centraliste romane.

