Grazie a Londra l’Italia ha perso il primato mondiale di gaffes ministeriali

12 Febbraio 2022
Lettura 1 min

di Luigi Basso – La diplomazia britannica è sempre stata giudicata una delle più abili e competenti a livello mondiale, sia dal punto di vista dell’organizzazione, sia dal punto di vista del capitale umano dispiegato.
Attualmente in Gran Bretagna la casella equivalente al nostro ministro degli Esteri (Luigi Di Maio) è occupata dalla signora Liz Truss, quarantenne dal curriculum che si può leggere in pochissimo tempo.
La ministra di Sua Maestà è stata chiamata da Boris Johnson a capitanare le feluche della perfida Albione in un momento difficilissimo per gli equilibri geopolitici britannici, messi a dura prova dalla audace politica del Gabinetto di Londra che si è messo a fare a gara con l’amministrazione USA a chi fa la voce più grossa con la Russia sul dossier ucraino.


La signora Liz Truss ha conquistato l’attenzione dei media internazionali, tuttavia, non tanto per le sue doti diplomatiche, finora non pervenute, quanto per le gaffes clamorose in tema di nozioni elementari di geografia e storia.


Dapprima la ministra ha confuso il Mar Baltico col Mar Nero affermando in tono minaccioso verso Mosca che la Gran Bretagna avrebbe inviato aiuti militari ai Paesi Balitici attraverso il Mar Nero, distante 700 miglia (https://www.dailymail.co.uk/video/vladimirputin/video-2604297/Video-Liz-Truss-confuses-Baltic-Black-Sea-700-miles-apart.html), facendo passare in secondo piano le mitiche gaffes di quei ministri italici che vaneggiavano sostenendo l’esistenza di tunnel al Brennero o tra la Svizzera e l’Abruzzo, oppure che confondevano il Cile col Venezuela.


Successivamente, Liz Truss si è recata in Russia per incontrare il suo omologo russo, un diplomatico di livello eccezionale, Sergej Lavrov, che vanta un curriculum mostruoso, probabilmente, oggi, unico al mondo.


Fonti russe hanno raccontato che ad un certo punto del colloquio, terminato con l’ormai celebre frase di Lavrov “è stato un dialogo tra un muto ed un sordo”, sembra che il ministro di Putin abbia chiesto alla Truss se la Gran Bretagna intendeva riconoscere la sovranità russa sulla regione di Rostov e di Voronezh.
La domanda era la classica domanda trabocchetto che il maestro fa all’alunno svogliato e supponente, poiché le due regioni sono pacificamente russe: è un po’ come se un ministro italiano chiedesse ad un suo collega estero di riconoscere la sovranità italiana su Veneto e Lombardia.


La signora Liz Truss avrebbe risposto che giammai Londra avrebbe accettato la sovranità russa su tali aree, al che l’ambasciatore britannico presente al colloquio sarebbe intervenuto dolcemente e sommessamente per far notare la gaffe alla ministra (https://www.reuters.com/world/europe/russia-says-facts-bounce-off-britains-truss-tense-encounter-2022-02-10/).


Se si guarda alla pochezza dell’attuale classe politica europea ed occidentale, nel suo complesso, sorge una domanda: si tratta della logica conseguenza del declino storico dell’occidente, giunto ormai alle fasi finali dell’agonia, oppure mettere ai vertici degli Stati occidentali i meno adatti ai ruoli è una tattica astutissima per far morire gli avversari …. dalle risate?

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

Pnrr al Sud e il mugugno sussurrato al Nord. Se la Lombardia avesse una forza davvero autonomista batterebbe forte i pugni sul tavolo

Prossimo Servizio

Lettere – La crisi ucraina? Il “Pd” americano si intromette troppo

Ultime notizie su Politica

TornaSu

Don't Miss