Processi da Terza Repubblica – Se c’è chi paragona Santanché a caso Tortora…

10 Luglio 2023
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“Siamo qui a presentare un libro che si chiama ‘Una famiglia radicale’. Io sono una ex radicale, conservo elementi di continuita’ e di discontinuita’ rispetto al mio passato e sicuramente un elemento di continuita’ e’ il garantismo. Credo da garantista che non ci sia certamente bisogno di dimettersi”. Lo ha detto la ministra per la Famiglia, la Natalita’ e le Pari Opportunita’, Eugenia Roccella, interpellata sul caso Santanche’ nel corso della manifestazione ‘Il libro possibile’ a Polignano a Mare. “Ricordo tutti i politici che si sono dimessi e poi sono risultati assolutamente innocenti – ha affermato Roccella -. I loro processi sono finiti nel nulla e nessuno ha restituito a queste persone la reputazione. Invece, ad esempio, i magistrati che hanno accusato Enzo Tortora hanno fatto carriera e nessuno ha chiesto loro di rendere conto degli errori commessi. Quindi – ha concluso la ministra – io credo da garantista che non ci sia alcun bisogno di dimettersi”.”La Ministra Roccella sul caso La Russa “non entra nelle reazioni di un padre” e su quello Santanchè evoca Tortora . Parole inappropriate per una Ministra della Repubblica. Nessun senso delle istituzioni e dell’opportunità politica”. Così su Twitter Irene Manzi, componente segreteria nazionale Pd.

“Meraviglia l’eccesso di cautela politica della ministra Roccella rispetto ai due casi che chiaramente mettono in difficoltà il governo. Desta stupore il paragone fuori luogo tra la ministra Santanchè e Tortora, irriverente nei confronti di un uomo che ha pagato con la vita una ingiustizia: siamo del tutto lontani dal falso in bilancio nelle aziende dell’attuale ministra del Turismo su cui si sta indagando. La seconda carica dello Stato avrebbe dovuto avere un maggiore senso di responsabilità nella vicenda che vede al centro suo figlio sia in quanto testimone sia per la sua alta carica istituzionale”. Lo afferma Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera.

 “Basta col malvezzo di chi considera un avviso di garanzia come una sentenza. Forza Italia è geneticamente garantista, non ci piacciono i processi fatti in televisione e sui giornali, perché non è il modo corretto per rispettare la Costituzione e la democrazia. Il presidente dell’Anm ha tutto il diritto di esprimere la propria posizione personale e della sua categoria, non ci scandalizziamo per questo. Va però chiarito che tutti possono esprimere pareri in merito ai temi di giustizia, che le leggi vengono fatte in Parlamento, i processi nei tribunali e che una persona è colpevole solo quando una sentenza non è più appellabile. Qui non si tratta di difendere i componenti del centrodestra, perché questo principio vale per tutti”. Lo ha detto il presidente di Forza Italia alla Camera Paolo Barelli a Controcorrente su Rete4. “Non si possono fare processi mediatici, questo è un punto fermo, un principio che deve valere per tutti – ha aggiunto -. Anche per Santanché e per il figlio del Presidente del Senato Ignazio la Russa, Forza Italia è garantista; non vogliamo processi mediatici fatti sui giornali o in televisione”.

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