Niente vacanze per seconda dose in Lombardia? Spallanzani ribatte a Fontana: Le ferie sono un diritto, la sanità pubblica deve servire il cittadino

24 Maggio 2021
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di Stefania Piazzo – E’ stupefacente la dichiarazione del governatore lombardo che si mette sull’attenti davanti alle parole del commissario all’emergenza, Figliuolo, rispetto alla necessità di accantonare le ferie per effettuare la seconda dose. Uno scambio di banche dati tra regioni è impossibile? Allora ha ragione chi vuole abolirle, le regioni. Perché fanno solo casino e basta.

La Lombardia ci ha stupiti con effetti speciali durante questa pandemia. Ma lo stop forzato alle ferie e il rientro per la seconda vaccinazione supera l’inimmaginabile. Va bene essere ligi, pagare le tasse (a quanto ammonta, presidente il residuo fiscale lombardo?), va bene avere fatto un referendum sull’autonomia che conta come il due di picche e che ogni tanto tirate fuori come la Madonna di Fatima in pellegrinaggio, va bene avere desertificato la sanità territoriale e spacciarci la regione come l’eccellenza italiana. Ma dopo aver subito i ritardi del governo, gli svarioni informatici del vostro sistema, i ritardi sulle forniture, dobbiamo piegarci a 90 e aspettare la puntura? Anche no.

Ci vengono in soccorso le parole del direttore dello Spallanzani di Roma. Altro che pizza e fichi. “Io sono stato tra i primi ad auspicare un’organizzazione della sanità che vada incontro alle esigenze dei cittadini anche in vacanza. Noi come sanità pubblica dobbiamo servire il cittadino. Il nostro scopo è portare la buona sanità quanto più prossima al cittadino. E’ il nostro dovere. Qui non si tratta di capricci, ma di organizzare il proprio sistema sanitario in direzione di una centralità della persona”. Lo ha detto a Rtl 102.5 Francesco Vaia. E ricorda a Fontana: “Le vacanze non sono un capriccio. Noi dobbiamo andare in vacanza. I cittadini devono respirare, dobbiamo riposarci perchè ci serve. Considero un po’ stucchevoli le polemiche tra Regioni. Troviamo un punto di accordo, facciamo un accordo fra Regioni e ci ci scambiamo le anagrafe regionali”, ha aggiunto. 

Cosa ci vuole? Un po’ di lavoro? Ai lombardi mica manca. E ai politici?

Immagine dal profilo fb di Attilio Fontana

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