Alla guida delle capriole

22 Maggio 2022
Lettura 2 min

di Roberto Paolino – Quanti di voi si sono chiesti perché Salvini abbia cambiato linea sull’invio delle armi in Ucraina. Anzi, sia diventato il primo pacifista Italiano dopo aver votato il provvedimento, insieme agli altri partiti che compongono il famoso governo dei migliori, ricordando che in un tempo non lontano  lui e il suo partito volevano armare tutti gli Italiani.
Rispondiamo subito: lui come tutti noi legge i sondaggi che dicono che circa il 50% degli Italiani sia contrario all’invio delle armi. Ormai lo avete capito tutti che l’azione politica, le decisioni che cambiano repentinamente sono dettate dai sondaggi. Per cui se inizialmente il popolo era d’accordo sull’armare gli Ucraini, la lega e Salvini votavano e motivavano l’invio di armi con parole libertà, democrazia.
Oggi che il popolo nei sondaggi si esprime diversamente, si cambia linea diventando più pacifisti di Gandhi.


Nella tante interviste di Matteo Salvini non si riesce quasi mai a fargli nominare Putin ,un po’ lo capiamo perché diceva “Farei cambio tra Renzi e Putin domattina, altro che dittatore” e ancora il  9 maggio 2015 Salvini pubblicava due foto al fianco di Putin, con la didascalia : «Io sto con lui».
L’elenco è lungo su quanto e spesso il senatore Salvini esternasse la stima verso Putin.
Ora per non prendere una posizione si scopre pacifista, andando a ingrossare la schiera dei né né; posizione comoda per chi si trova in difficoltà, e non sa decidere da che parte stare.
Persino il Santo Padre viene coinvolto per giustificare l’ennesima giravolta del segretario della Salvini Premier, e anche in questo caso il cambio repentino di opinione è clamoroso, una delle tante magliette indossate da Salvini diceva Benedetto XVI è il mio Papa…Oggi inneggia a Papa Francesco, non serve aggiungere altro.


Se un tempo ascoltarlo in televisione era piacevole, oggi crea  senso di fastidio, e tanti mi hanno confessato che quando lo vedono cambiamo canale, perché stanchi delle continue giravolte, e cambi  di opinioni. Certa politica, vedi Salvini e Cinque Stelle, ha profondamente confuso e deluso i rispettivi elettori. In prima battuta li avevano convinti che stavano preparando una vera rivoluzione pacifica che puntualmente è stata disattesa, perché per loro prima vengono le poltrone.
La realtà si è rivelata diversa. Da rivoluzionari a campioni della controrivoluzione il passo purtroppo è stato breve.
Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiar se stesso (Lev Tolstoj).

Ecco amici, in questa frase c’è la sintesi precisa di cosa stia avvenendo in politica, i partiti personali, costruiti su un cognome e nome e non su ideali, inevitabilmente portano a una linea modellata su pregi e difetti dei cosiddetti leader.
Io sogno un movimento dove i leader siano tutti, dove davvero uno vale uno, e le decisioni vengano prese in riunioni e congressi, e  non da pochi intimi. Non si tratta di un idea utopica, ma di un esigenza di riformare una classe politica che non rappresenta più nessuno di noi.
Esisteva qualcosa di simile? Sì, era la Lega Nord.

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
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