‘Troppo divisiva’: sono le parole con cui il sindaco di centro destra di Medole, piccolo centro dell’alto mantovano, Mauro Morandi, ha motivato la scelta di vietare l’esecuzione di ‘Bella Ciao’ alla manifestazione comunale per il 25 aprile. Morandi aveva invitato la locale scuola, l’istituto comprensivo uno che raggruppa materna, elementari e medie, a partecipare alla cerimonia, ma quando ha saputo dal professore di musica che, oltre all’inno di Mameli, i ragazzi avrebbero intonato ‘Bella Ciao’, l’inno partigiano, ha detto no. “Troppo divisiva quella canzone” ha motivato il sindaco, che poi si e’ rivolto alla banda di Guidizzolo, un paese che dista da Medole pochi chilometri, che suonera’ un repertorio ritenuto dall’amministrazione piu’ consono alla giornata. La decisione del primo cittadino ha scatenato polemiche a non finire, e non solo in paese. Intanto, la scuola organizzera’ una festa alternativa il 26 aprile, nel corso della quale gli studenti eseguiranno Bella Ciao. L’Anpi dell’Alto Mantovano, da parte sua, ha confermato la presenza alla cerimonia di Medole “per ribadire il senso di questa giornata commemorativa e anche, vista l’aria che tira, per confrontarsi su questa bizzarria istituzionale e chiederne le ragioni”. L’Anpi sara’ presente anche il giorno dopo a scuola, quando i ragazzi suoneranno ‘Bella Ciao’. “Il testo di Bella, Ciao evoca la liberta’, la lotta contro le dittature e l’opposizione agli estremismi, e per questa ragione e’ considerata la canzone simbolo della Resistenza italiana” scrive il Comitato il Comitato antifascista Mantova per Stazzema in una lettera aperta con cui invita il sindaco Mauro Morandi e la sua giunta “ad approfondire una ricerca storica dove trovera’ che la scelta di identificare ‘Bella Ciao’ con un canto partigiano nasce dalla volonta’ di trovare un testo che avesse valori universali di liberta’ e opposizione alle dittature e alla guerra”.
Sindaco di Medole (Mn) vieta Bella ciao il 25 aprile
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