La campagna di cyberspionaggio ai danni dei leader indipendentisti catalani, attribuita al governo spagnolo, e’ “il piu’ grande caso di spionaggio informatico mai certificato”. Lo afferma in una nota il ministro degli Affari esteri della Generalitat, Victo’ria Alsina. “Lo Stato ha represso l’indipendenza usando la polizia, la magistratura e i media. Il rapporto Citizen Lab ora conferma che lo Stato ci sta spiando”, afferma Alsina, “il Dipartimento degli Affari Esteri guidera’ con forza la risposta internazionale del governo al Catalangate”.
Lo spionaggio ai danni dei leader indipendentisti catalani effettuati dallo Stato spagnolo tramite il software Pegasus “viola diversi articoli della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”. Lo afferma in una nota Gonzalo Boye, avvocato dell’ex presidente catalano, Carles Puigdemont. Entrambi, secondo il rapporto di The Citizen Lab sul cosiddetto ‘Catalangate’, sono stati spiati con Pegazus. Boye fa riferimento, tra l’altro, all’articolo 7, che parla del rispetto della vita privata e familiare: “Ognuno ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, della propria casa e delle proprie comunicazioni”. L’avvocato cita anche l’articolo 10: “Ogni individuo ha diritto alla liberta’ di pensiero, di coscienza e di religione. Questo diritto implica la liberta’ di esprimere la propria religione o credo, individualmente o collettivamente, in pubblico o in privato, attraverso il culto, l’insegnamento, la pratica e l’osservanza dei riti”.