Trenord, da 5 a 15 minuti il ritardo che fa scattare il diritto al rimborso. L’ennesima beffa per i pendolari

26 Marzo 2024
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Nicola Di Marco (Capogruppo M5s Lombardia) fa sapere cosa aspetta i pendolari lombardi alla luce delle nuove disposizioni sui rimborsi in caso di ritardo dei convogli di Trenord.

«Il nuovo meccanismo di indennizzo, per i pendolari Trenord colpiti dai disservizi e dall’inefficienza del trasporto pubblico regionale, è un’autentica presa in giro. Dopo le promesse, ecco l’ultima beffa del indennizzo scatterà solo per ritardi superiori a 15 minuti, contro i cinque precedenti. Nulla per i titolari di abbonamento IVOL e, come se questo non bastasse, le penali che scatteranno a danno dell’azienda non finanzieranno il miglioramento del servizio, ma un non meglio specificato protocollo sicurezza. Siamo alle comiche, ma questo è lo schema con cui agisce la destra in Assessore Lucente metterà seriamente mano al disastro Trenord, a cominciare dalla modifica di quella governance che lui stesso aveva bocciato, salvo poi ritrattare imbarazzato e in maniera imbarazzante?» così il capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Regione Lombardia, Nicola di Marco in merito alle nuove disposizioni di Regione Lombardia relative al meccanismo degli indennizzi per i pendolari Trenord, che subiscono disservizi.

La questione si ingarbuglia nel leggere quali sono le cause dei ritardi. L’assessore regionale, Lucente, in una nota fa sapere che “Con l’aumento dell’indennizzo ci aspettiamo anche una maggiore attenzione da parte di Trenord al rispetto degli orari e alla puntualità dei treni”, evidenziando poi le statistiche sulla puntualità: arriva “entro i 5 minuti di ritardo l’82%” dei treni, “l’88% entro i 7 minuti e il 97% entro i 15 minuti”, spiega, precisando che “i ritardi sono imputabili per il 42% a cause esterne, a esempio maltempo, persone sui binari, incidenti in corrispondenza dei passaggi a livello. Poi, per il 24% a carenze nel materiale rotabile, per 14% alla gestione dei treni, per il 7% a mancanza di materiali”.

Come nulla fosse, il 24% del materiale, il 14 per la gestione dei convogli e il 7% perché manca materiale? Al top, insomma.

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