Gli epistocratici: Quel 10% di affluenza al voto in Brianza

24 Ottobre 2023
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riceviamo e rilanciamo l’articolo di Giuseppe Bellissimo, dell’associazione Epistocrazia.

di Giuseppe Bellissimo – Tra il 22 ed il 23 ottobre, in occasione delle elezioni suppletive del seggio di Monza e Brianza, si è svolto l’ennesimo inconsapevole attentato al suffragio universale. Un’affluenza così bassa, sotto il 20%, fa tremare le gambe a chiunque abbia a cuore la democrazia ed i suoi principi.
La comunità e la partecipazione sono alla base della vita democratica, prerequisiti senza i quali la democrazia viene inevitabilmente messa all’angolo.
La bassa affluenza alle urne in queste due giornate, che hanno visto in gioco il seggio lasciato vacante da Silvio Berlusconi, fa ragionare sulla poca consapevolezza che vi è attorno a questa tematica.
Corretto inoltre constatare che la lotta non fosse per un seggio qualunque ma per un posto in senato rappresentativo di un territorio altamente popolato e locomotiva economica della Lombardia, oltre al fatto non di poco conto, che il posto vacante sia stato lasciato sguarnito dalla dipartita del politico italiano più conosciuto e discusso degli ultimi 30 anni.


L’affluenza degli elettori in comuni come Limbiate, Busnago, Lazzate hanno sfiorato appena il 10%, ovvero il 90% degli aventi diritto si è tirato indietro, disinteressato, accettando passivamente qualunque risultato come se questa cosa non fosse di proprio interesse.
Di questo passo, come sostenuto in più occasioni da Luciano Violante, la nostra democrazia morirà suicidandosi. E’ inaccettabile che le lotte per la democrazia, per i suoi principi e per il suffragio universale abbiano portato nel giro di qualche decennio al totale menefreghismo nei confronti della repubblica, un atto criminoso, senza sangue, nell’assoluto silenzio di un tonfo sordo nelle profondità di un pozzo vuoto.


Accendere la discussione sul suffragio universale è diventato vitale per la sopravvivenza della democrazia stessa, l’importanza della partecipazione, della consapevolezza, della difesa dei doveri democratici devono emergere nel dibattito pubblico e politico oggi più che mai.


La democrazia senza partecipazione, competenza e interesse è in grave pericolo. Noi epistocratici lo gridiamo da diversi anni, una voce sempre più grave e forte si sta alzando dal profondo sonno di questo paese. Epistocrazia urla! Ti sentiranno.

fonte

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