“La Bce lascia invariati i tassi di interesse, ma i continui aumentano delle rate mensili scattati negli ultimi due anni per effetto delle decisioni della Banca Centrale pesano fino a quasi +4.400 euro all’anno su chi ha acceso un finanziamento a tasso variabile”. Lo afferma il Codacons, commentando lo stop al rialzo dei tassi deciso oggi dalla Bce. Considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125mila ei 150mila euro, per una durata di 25 anni, che è l’importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l’acquisto di una casa, “la rata mensile è salita complessivamente negli ultimi due anni tra i +270 ei +365 euro per effetto di tutti gli incrementi imposti dalla Banca Centrale Europea a partire dal 2022 – analizza il Codacons – Questo significa che una famiglia che ha acceso un mutuo a tasso variabile si ritrova a spendere oggi in media tra i +3.240 e +4.380 euro all’anno rispetto a quanto pagato nel 2021 come conseguenza delle politiche monetarie della Banca Centrale Europea”.

Miracolo – La Bce lascia i tassi invariati, dopo 10 rialzi. Intanto il danno è stato fatto. “Per un variabile più di 4400 euro in più l’anno”
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