Mes, Crosetto annuncia: “Ratifica entro il prossimo anno”. Maggioranza si spacca?

11 Dicembre 2023
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La discussione sul MES “penso che potrà avvenire alla fine di un percorso europeo, tanto il Consiglio di questa fine settimana in cui si parlerà di bilancio europeo. Successivamente si capirà, quando l’Ecofin si riunirà, quale sarà il nuovo Patto di stabilità e le nuove regole che l’Europa vorrà darsi. Alla fine di questo percorso complessivo il Parlamento potrà esprimersi sul MES , ma penso che” potrà farlo “solo alla fine di un percorso più ampio all’interno del quale il MES è solo una piccola parte. Il che vuol dire, prossimo anno…”. Lo spiega il ministro della Difesa Guido Crosetto, arrivando al palazzo dell’Informazione per il Forum Adnkronos.

LE REAZIONI

“L’inflazione e’ crollata ma imprese e famiglie continuano a dover fare i conti con tassi di interesse alle stelle. Sveglia Bce, sveglia Lagarde, i tassi vanno ridotti”, afferma il capogruppo FI al Senato, Maurizio Gasparri. “Il segretario di Forza Italia e vicepremier, Antonio Tajani, lo ha detto chiaro e tondo: basta perdere tempo, serve una netta inversione di tendenza della politica monetaria europea per far ripartire investimenti e consumi. Lo stesso sostiene il presidente dell’Abi Patuelli. Si parla tanto di Mes – concludono – ma la vera urgenza e’ questa, vanno tagliati i tassi”.

“La maggioranza non è spaccata sul Mes , ma è spaccata sull’Europa. La Lega del vice-Meloni, Matteo Salvini, è contro il Mes perché è contro l’Unione europea, insieme alla pattuglia di sovranisti di estrema destra dell’adunata di Firenze, a cui partecipò anche il ministro Giorgetti responsabile del dossier. Meloni chiaramente non sa che pesci pigliare, vorrebbe muoversi secondo il poco decisionista ‘troncare, sopire’, ma questo è impossibile perché in Europa attendono solo una rapida risposta positiva che metta fine a questa novella del Mes che sta solo danneggiando l’Italia”. Lo dichiara in una nota il deputato di Più Europa Benedetto Della Vedova. “In tutto questo, Meloni non è vittima di Salvini, ma semplicemente non vuole tagliare i ponti con la propaganda antieuropea che l’ha portata a Palazzo Chigi e che le consente, pur giocando più parti in commedia, di restarvici. Sarebbe inaccettabile e anti -italiana un’altra fuga di Meloni dal Parlamento sul Mes , le servirebbe solo a comprare tempo, ma il prezzo lo paga l’Italia”, conclude Della Vedova.

 “E’ un balletto indegno quello a cui il governo sta sottoponendo il nostro Paese.Una telenovela infinita: solo poche settimane fa, dal gabinetto del ministro dell’Economia Giorgetti era arrivato un documento in cui si diceva che non c’erano rischi. Anzi, che la ratifica del Mes avrebbe rappresentato un aumento di fiducia e di credibilita’ per le finanze pubbliche italiane. Questa situazione esprime tutto il senso del complottismo anti europeo che c’e’ in questa maggioranza: un governo spaccato e una Italia isolata in Europa”. Lo ha detto il segretario di Più Europa Riccardo Magi ai microfoni del Tg2 Italia Europa.

Da parte della Lega non c’è “nessun ricatto, né vogliamo usare il Mes come merce di scambio. Vogliamo capire, invece, dove ci vogliamo portare la Commissione Ue. Diciamo semplicemente che se Bruxelles ci chiede tutta una serie di investimenti deve anche introdurre i necessari criteri di flessibilità, altrimenti diventa difficile andare avanti nelle politiche di bilancio”. 

Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon. Rispetto alle modifiche sul taglio delle pensioni per medici, infermieri e altre categorie del pubblico impiego “si trattava di correggere un vecchio meccanismo, precedente la Fornero, che assegnava un rendimento a queste pensioni di ben il 26% per il primo anno di lavoro. Corretta questa aliquota, ma con l’emendamento abbiamo escluso dal nuovo calcolo le pensioni di vecchiaia. Riguarderà solo le pensioni anticipate e comunque dal 2024. Per chi matura i requisiti entro quest’anno non cambia nulla”. In ogni caso “abbiamo garantito il pieno adeguamento delle pensioni medio-basse. La Lega è impegnata sulla sostenibilità del sistema ma anche sul suo obiettivo di legislatura: Quota 41. La faremo – sottolinea – ma col sistema contributivo, perché è normale che se uno vuole andare in pensione prima abbia tutto l’assegno calcolato col contributivo”.

 “6 ospedali su 10 in Italia hanno più di 70 anni di vita, un terzo delle strutture non è adeguato alle norme antincendio, come abbiamo drammaticamente visto a Tivoli”. Lo scrive su X Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera. “Mancano 65 mila sanitari, ed ogni anno perdiamo circa 4 mila medici. A rimediare una voragine del genere, i soldi del Pnrr non bastano. In questo contesto non chiedere la riattivazione del MES sanitario, con i suoi 37 miliardi, è da irresponsabili”, conclude.

credit foto christian-lue-kWeQAvVeboA-unsplash

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