La manovra è “complessivamente poco incisiva sotto il profilo di nuovi interventi a favore degli investimenti pubblici a portata generale. Forte, piuttosto, è lo sbilanciamento verso misure mirate a sostenere progetti specifici, primo fra tutti per peso finanziario, il Ponte sullo Stretto, seguito da una serie di altri interventi minori, con impatti limitati sul sistema economico per via della spiccata localizzazione”. Così l’altro giorno si è espresso il presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, in audizione sulla manovra di fronte alle Commissioni bilancio riunite di Camera e Senato.
Dunque “le prospettive di crescita del Paese appaiono rimesse fondamentalmente alla tempestiva e completa attuazione dei progetti inclusi nel Pnrr, non risaltando dalla nuova programmazione di bilancio misure di stimolo altrettanto innovative e in grado di competere” con il piano.
Ieri a metterci una pezza è stato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti: “Tra gli interventi più rilevanti introdotti dalla manovra” c’è il finanziamento del ponte sullo Stretto di Messina, pari a 11,6 miliardi di stanziamenti di bilancio nel periodo 2024-2032. “Resta l’impegno di reperire fonti di finanziamento sostitutive che possano conseguentemente ridurre l’onere dell’opera, al momento interamente a carico del bilancio dello Stato”. Lo afferma il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso dell’audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
E per Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, “I soldi del Ponte si autoripagano con i risparmi economici e ambiantali nell’arco di pochi anni”. Lo ha detto il vipremier e ministro dei Trasporti e infrastrutture, Matteo Salvini, ad Alis, parlando del Ponte sullo Stretto di Messina, confermando l’intenzione di avviare i cantieri entro l’estate prossima…
Una posizione netta e ferma è arrivata invece dalla CNA Lombardia nei confronti della bozza della manovra 2024, in fase di definizione dal Governo, e in particolare dell’articolo 24 nel quale si chiarisce come le imprese italiane entro il 31 dicembre 2024 saranno chiamate obbligatoriamente a stipulare contratti assicurativi per coprire i danni causati da calamità naturali come terremoti, frane, alluvioni, inondazioni ed esondazioni. “E’ assolutamente inaccettabile chiedere alle imprese italiane e lombarde di sottoscrivere, sottoponendosi a un nuovo e ulteriore balzello, un’assicurazione contro le calamità naturali – afferma il presidente di CNA Lombardia Giovanni Bozzini -. Da troppi anni ormai la nostra Confederazione chiede infatti un deciso intervento, non da ultimo quello di avvalersi delle risorse sul fronte del PNRR, per un importante e necessario riassetto idrogeologico e messa in sicurezza dell’intero Paese.” In Lombardia, al 30 settembre 2023, il numero totale di imprese è a quota 819.959 imprese, di cui il 28% imprese artigiane per un numero di 234.412. “In questo modo il Governo rischia di scaricare oneri e responsabilità d’investimento proprio sul mondo produttivo – sottolinea Bozzini -. Ben consapevoli dell’urgenza rappresentata dalle calamità naturali chiediamo quindi che venga accantonata ogni ipotesi di spesa relativa alla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. Le priorità in questo Paese sono ben altre”.
La relazione di aggiornamento consegnata da Eurolink alla Stretto di Messina lo scorso 30 settembre non ha nulla di definitivo ne’ di fondamentale e proprio per questi motivi lo stesso Ciucci rifiuta di metterla a disposizione di chi aveva chiesto di leggerla, secretandola nei fatti”. Lo afferma il comitato Invece del ponte – cittadini per lo sviluppo sostenibile dell’area dello Stretto. “Rispondendo negativamente alla richiesta del presidente dei Verdi Bonelli, l’Ad della SDM Ciucci ha infatti messo per iscritto che ‘la relazione consegnata è ancora in fase di istruttoria ed esame da parte degli uffici al fine di verificarne la completezza’. E ancora, una volta ultimata questa prima verifica, ‘dovrà essere sottoposta a parere, poi trasmessa, poi approvata, poi avviati ulteriori adempimenti procedurali ed attività, poi nuovamente trasmessa’, e così ancora per innumerevoli passaggi. Una relazione che appena un mese addietro era stata invece definita proprio da Ciucci ‘un passaggio fondamentale’ e dopo che lo stesso Salini, ad di Webuild, aveva affermato che si trattasse ‘della conclusione di tutti quei processi che erano stati previsti dal decreto che ha ripristinato il ponte di Messina’. Ma c’è di più. Proprio ieri il presidente della Corte dei Conti, in audizione parlamentare, ha denunciato l’enorme spreco di risorse destinate al ponte che andrebbero invece destinate ad investimenti necessari per i territori. Già, invece del ponte. I cittadini hanno bisogno di trasparenza e non di passerelle e foto sui giornali. Basta col fumo negli occhi, basta coi trucchi. Anche per questo, per smascherare le tante bugie che vengono quotidianamente raccontate, è necessaria una grande mobilitazione, a partire dal corteo no ponte a Messina del 2 dicembre”.