Non la dote ma il lavoro part time serve ai giovani

27 Maggio 2021
Lettura 3 min

di Sergio Bianchini – La idea di Letta di tassare i ricchi per dare una dote ai giovani è disastrosa ma coerente con l’evoluzione ormai totalmente degenerativa dell’antico partito dei lavoratori.

Questa dote dovrebbe consentire di continuare gli studi post diploma a tutti facendo dell’uguaglianza nello studio la meta penosa dell’egualitarismo moderno.

Il più grande lascito del comunismo italiano era proprio la dignità data al lavoro ed ai lavoratori, dignità cristallizzata nella costituzione e nel cuore di milioni di operai e lavoratori dipendenti.

Ma l’evoluzione della sinistra da partito dei lavoratori a partito imitatore della sinistra USA è stata fatale ed ha spinto e spinge il PD verso un inesorabile declino. Il PD ha sposato ormai il dirittismo e l’egualitarismo cioè fumose formulazioni adatte a coprire qualunque scelta e sganciate dallo spazio e dal tempo che sono le bandiere delle moderne classi dirigenti e degli attuali ceti medio alti.

Il PD, dove non troveresti nessuno che non dica di amare ad esempio don Milani è diventato proprio il contrario di ciò che il mitico prete paventava. E’ diventato il PIL, partito italiano laureati. Il PD è ormai totalmente espressione del ceto medio istruito, che vede nella cultura universitaria l’unica rappresentante del valore e della dignità umana. Poveracci!

Questa visione si è andata formando e sviluppando negli ultimi 30 anni ed ha sostituito l’antica dignità del lavoro con l’esaltazione dello studio infinito. Se non ti laurei non sei nessuno, ma dopo la laurea ci vuole il master e poi un lavoro in qualche centro di ricerca meglio all’estero. Allora si che vali.

Che mistificazione! Questo falso mito ha coperto operazioni di demolizione di tante cose che funzionavano, ad esempio l’abolizione della scuola magistrale che durava 4 anni e formava l’antico maestro molto amato e funzionale. Interessante a proposito leggere alcune frasi di Don Milani che è un idolo del sinistrismo ma che proprio da questa linea dello studio infinito viene continuamente pugnalato.

Vediamone alcune estratte dal famoso libro “Lettera a una professoressa” e ovviamente sempre ignorate nelle cerimonie liturgiche a favore del “santo”:

“ Le segreterie dei partiti a tutti i livelli sono saldamente in mano ai laureati. I partiti di massa non si differenziano….i partiti dei lavoratori non arricciano il naso davanti ai figli di papà. E i figli di papà non arricciano il naso davanti ai partiti dei lavoratori. Purchè si tratti di posti direttivi. Anzi è fine essere ”coi poveri”. Cioè non proprio ”coi poveri” volevo dire “a capo dei poveri”.

-Alle camere i laureati sono il 77% …..ma gli elettori laureati sono l’1,8%

-….sarà dimostrato che c’è un partito più grosso dei partiti: il Partito Italiano Laureati.

Don Milani apprezzava il maestro ma disprezzava il docente delle superiori.

-“Cerco di capirvi. Avete un aspetto così rispettabile. Non avete nulla del criminale. Forse qualcosa del criminale nazista. Cittadino onestissimo e obbediente che registra le casse di sapone…..fatto con carne d’uomo. “

-I maestri abilitati del ’63 furono 22.266. L’anno seguente ne troviamo iscritti all’università 13.370. -Su 100 ragazzi che abilitate maestri, 60 non sono contenti. C’è la tendenza a estendere il numero delle facoltà a cui si accede dalle magistrali. Così la preparazione dei maestri diventa sempre più generica e svogliata. Per fare un buon maestro occorre una scuola chiusa che non dia sbocco a nulla.(di diverso dall’insegnamento, nota mia)

-Ci sono decine di migliaia di posti scoperti nelle medie. Li avete dati a chiunque fosse della razza laureata……..(farmacisti, veterinari, studentelli….). Li avete negati ai maestri che avevano anni di esperienza nella scuola…… i deputati che c’è ora non apriranno mai le medie ai maestri.

Al contrario…propongono di esigere la laurea anche per chi insegna nelle elementari…….Però quando vanno a parlare col maestro…parlano come ..a uno di casa. ….collaborano. Quando parlano col professore delle medie misurano le parole…. Lo sanno anche loro. I maestri valgono perché sono stati poco a scuola.

I professori sono quello che sono perché sono tutti laureati.

Ma le contraddizioni del nuovo sinistrismo sono infinite. Non a caso la CGIL si è dissociata dalla linea Letta affermando timidamente che i giovani hanno bisogno di lavoro.

Ma è una battaglia timida e oscurata dai media.

La linea dello studio infinito è assolutamente dominante e sposta l’attenzione da cose molto urgenti e abbandonate come lo sviluppo dei percorsi di studio professionale, la regolamentazione positiva del lavoro dopo l’abbandono degli studi obbligatori, e la ricerca di una vera strategia di impiego generalizzato per i giovani.

Una strategia in questo senso potrebbe essere la generalizzazione per legge del lavoro part time.

Il lavoro part time potrebbe diventare la regola dalla fine dell’obbligo scolastico (16 anni) fino ad almeno i 25 anni.

Questo consentirebbe di aumentare i posti di lavoro a disposizione dei giovani dando a tutti la possibilità di misurarsi con la fondamentale necessità della vita.

Un lavoro part time per i giovani unito magari ad una uscita graduale dal lavoro per gli anziani, ad esempio con un part time pagato intero dopo i 60 anni consentirebbe di prendere 2 piccioni con una fava. Ancorare i giovani alla fondamentale realtà della vita e metterli a financo di anziani esperti con grandissime capacità di insegnamento.

Ma i nuovi intelligentoni riusciranno mai a capire queste cose?

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Direttrice: Stefania Piazzo
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