E’ la chiesa cattolica il collante profondo dell’Italia

6 Novembre 2021
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di Sergio Bianchini – Stefania Piazzo ha scritto che il nazionalismo non unisce l’Italia ma la divide. Io ci sto pensando e le ho chiesto che cosa secondo lei unisce l’Italia. Quando le ho dichiarato che secondo me è la chiesa cattolica. lei ha detto che non lo crede perché dice che il comune sentire è ormai lontano dalla chiesa. Adesso provo a dimostrare il contrario.

Cominciamo dall’insegnamento della religione cattolica nelle scuole dove la libera adesione delle famiglie a questa materia supera il 90% dei bambini fino alla terza media.

Ciò significa che i genitori, pur non praticando in massa la chiesa domenicale pensano che la morale e la cultura cattolica facciano bene ai giovani e debbano almeno avere un posto nella loro coscienza.

Ma vediamo il numero dei preti. Sono circa 40.000. E’ vero che sono meno di 50 anni fa ma è un numero altissimo, uno ogni 1500 abitanti. Ogni domenica nelle chiese si radunano folle che nessun politico o sindacalista è in grado di radunare. E ci sono persone di tutte le età anche se gli anziani prevalgono ma io vedo attualmente anche un’inversione di tendenza. E tutti ascoltano in silenzio compostamente le parole della bibbia e del prete con una calma ormai introvabile in qualunque ambito della società.

Per comprendere cosa vuol dire avere 40.000 preti che parlano ogni giorno col territorio e con le persone reali bisogna pensare che i presidi ed i magistrati sommati non arrivano nemmeno alla metà di questo numero e non parliamo poi della motivazione e della forza insita nella militanza religiosa con giovani usciti direttamente dal popolo senza nessuna prospettiva grandiosa se non quella “celeste”.

Intorno ai preti ed alle parrocchie gira una massa enorme di volontari, secondo me circa un centinaio per prete, che quotidianamente accompagnano il sacerdote in tutto il lavoro che si svolge a livello territoriale, dal cerimoniale (messe, battesimi, cresime, matrimoni, funerali), alla caritas, al circolo, alla diffusione di giornaletti. In questa massa di militanti le donne occupano un posto speciale e assolutamente preminente, con lo stile tipico cattolico dove la brava donna, attivissima, anche silenziosamente gode di enorme rispetto e autorevolezza.

La capacità organizzativa del mondo ecclesiastico è grandissima e gli consente di gestire silenziosamente questa massa di sacerdoti con un dinamismo sorprendente, dai continui stimoli culturali ai trasferimenti alle consultazioni, alle sperimentazioni.

Nessuno sa che la chiesa cattolica ha la facoltà teologica del nord, quella del centro e quella del sud e che la CEI ha tre vescovi al vertice, uno del nord, uno del centro ed uno del sud. Quindi percepisce e gestisce le differenze storiche ed attuali delle tre italie, nord centro e sud.

La caduta della monarchia nel 1948 aveva dissolto il collante dell’Italia, cioè l’elite che con la forza militare l’aveva costruita solo 90 anni prima e di cui resta come lascito storico l’arma dei carabinieri con tutto ciò che questa significa nell’ordine pubblico e nell’amministrazione della giustizia.

E guarda caso l’arma dei carabinieri si muove in perfetta consapevole e totale sintonia con la chiesa cattolica vedi ad esempio anche famose serie televisive.

Dopo la caduta dei Savoia la chiesa cattolica ha assunto il ruolo di collante e guida della repubblica. Fino al 2000 (anno di scioglimento della DC) la chiesa ha gestito quasi direttamente la nazione abbandonando questo ruolo sotto colpi violentissimi interni ma soprattutto internazionali di cui la vicenda Moro e l’attentato al papa sono due indicatori giganteschi.

Il comune sentire diffuso in Italia è larghissimamente cattolico per quanto riguarda la visione del bene e del male nelle relazioni umane, la visione del castigo, del perdono, della relazione dirigenti e diretti.

Su un solo aspetto la chiesa cattolica è stata smentita massicciamente e cioè la morale sessuale.

Ha resistito faticosamente abbandonata dai giovani. Giovani apparentemente liberi sognatori ma in realtà sostenuti e sospinti dalla potenza di fuoco gigantesca dell’elite culturale e finanziaria modernista e mondialista, nazionale ma soprattutto internazionale.

Questa elite ha fatto della convivenza libera, della coppia aperta, e anche dell’omosessualità dei temi indiscutibili. In pratica sembrerebbe quasi che la famiglia classica sia un misero residuo del passato. Ma non è così e cosa ancora più sorprendente è che non ci sono alternative credibili. Nell’oscuro medioevo c’era almeno il convento come alternativa alla famiglia e tantissimi ragazzi e ragazze se ne servivano.

Oggi per i giovani che non vogliono mettere su la famiglia classica non c’è niente.

Però giunta al potere la cultura liberal comincia a deludere e lasciare rottami infiniti sulla sua strada.

La chiesa cattolica invece se ne sta tranquilla (si fa per dire) dietro il sipario ma ha, se sai ascoltare, un respiro possente.

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Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
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