Sbarchi, governo e Chiesa cattolica

13 Marzo 2023
Lettura 3 min

di Sergio Bianchini – Solo il governo Conte Salvini  rimasto in carica dal 1º giugno 2018  al 5 settembre 2019 per un totale di 1 anno, 3 mesi e 4 giorni riuscì a quasi azzerare l’immigrazione illegale che era a 200.000 ingressi annui circa sotto il governo Renzi.

Il governo Renzi era rimasto in carica dal 22 febbraio 2014 al 12 dicembre 2016, per  2 anni, 9 mesi e 20 giorni.

Numero (leggermente approssimato) degli sbarchi dal 2016 al 2022.

nel 2016     181.000,  nel 2017     119.000,   nel 2018      23.000,  nel 2019   11.000,   nel 2020       34.000,   nel 2021       67.000,   nel 2022   104.000

Nei primi due mesi del 2023 secondo il ministero dell’Interno, guidato dal ministro Matteo Piantedosi  gli arrivi sono il triplo di quelli registrati nello stesso periodo del 2022, così come dell’anno precedente.

La forma irruenta e inattesa con cui Salvini si era opposto agli sbarchi aveva disorientato i registi dell’immigrazione clandestina. Che però nel giro di un anno si ripresero dalla sorpresa e dallo sbigottimento per lo spaventoso consenso degli italiani verso un deciso contenimento.

Ripresi i sensi dallo schock il contrasto alla regolazione si consolidò di nuovo, fu auto liquidato il primo governo Conte e la Lega fu estromessa dal governo.

L’impianto culturale dell’accoglienza e quello giuridico del diritto presunto alla migrazione furono totalmente ripristinati e così l’invasione riprende.

E non si vede una barriera in primo luogo teorica a questa invasione che è ultra pilotata sul piano politico. Il principale pilota, assieme ai teorici del mondialismo liberale, è il vertice della chiesa cattolica che più di tutti sostiene il diritto umano assoluto alla migrazione, negando la validità della distinzione tra immigrati che fuggono da persecuzioni e immigrati economici che cercano una vita migliore.

Questi ultimi, che vogliono trovare un luogo migliore, non sono i miserabili, gli ultimi dei loro paesi. Basta pensare agli 8000 euro di spesa per un viaggio che per i paesi poveri sono una cifra gigantesca, impensabile, e sarebbero un costo elevato persino da noi.

I migranti economici reali sono quindi prevalentemente membri del ceto medio del loro paese che mirano al salto nel tenore di vita prospero dell’occidente abbandonando le tormentate vicende dei loro paesi in via di sviluppo.

La chiesa sostiene totalmente e forse aiuta i viaggi dall’africa sub sahariana e per le vicende italiane è in assoluto il principale sponsor della libera immigrazione. E’ una china pericolosa sia per l’Italia che per la chiesa perché l’insofferenza di massa verso gli sbarchi incontrollati è destinata a riprendersi e l’orecchio attentissimo del clero italico ne è consapevole.

Tanto è vero che perfino il Papa ha dovuto colpevolizzare gli scafisti e chiedere il loro castigo mentre il coro accoglientista, rimasto spiazzato, chiede di castigare il nostro governo.

Chiesa e stato italiano formano un unicum grandioso ed unico in Europa, una simbiosi istituita dal fascismo nel 1929 e che non ha eguali in Europa. Dopo la caduta della monarchia si potrebbe dire che è rimasto dietro le quinte un re improprio, il Papa. Il quale è a capo di una enorme organizzazione mondiale con circa 400.000 preti e 5300 vescovi.

Nel 2020 il totale dei sacerdoti in Italia è stato pari a 31.793 unità e quello dei vescovi 255. Le diocesi italiane sono 255, i cui vescovi formano la Conferenza episcopale italiana, le parrocchie sono oltre 25.000, e circa 100.000 sono le chiese attive.

Sebbene in calo il clero italiano è ancora il cardine insostituibile della chiesa cattolica mondiale e lo stato italiano il nido insostituibile dell’acquila cattolica. Una popolazione di 60 milioni di abitanti “produce” preti locali( senza cioè contare i missionari) pari a circa il 10% del totale mondiale. I vescovi italiani sono un ventesimo del totale mondiale che vede un numero di battezzati pari a 1 miliardo e 350 milioni.

La chiesa italiana, pur preponderante proporzionalmente nei numeri mondiali del clero suddivisi per nazione, è in calo nelle vocazioni. E quindi l’intreccio fatale tra il destino della chiesa e quello dell’Italia potrebbe essere ad un bivio.

La richiesta recente del papa di arrestare gli scafisti che va incontro al diffusissimo desiderio di controllo dell’invasione sembra espressione di un timore. Vediamo se il governo Meloni, che subito ha fatto propria la richiesta, riuscirà a frenare. Per ora non si vede alcun risultato.

In particolare mancano fatti (e perfino parole) relativi ai rimpatri che sarebbero gli unici a scoraggiare davvero le partenze.

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Direttrice: Stefania Piazzo
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