“Il mio sogno era aprire un ristorante stile macelleria, dove vendere i miei prodotti toscani e magari fare della buona carne”. Lo ha confessato ai pm di Milano che indagano sul caso Lombardia Film Commission e su presunti fondi neri per la Lega, Luca Sostegni, il prestanome di Michele Scillieri, uno dei commercialisti finiti agli arresti domiciliari, in uno dei suoi 5 interrogatori resti a partire da luglio scorso, quando è stato fermato e portato a San Vittore. Sostegni, 62 anni, su disposizione del gip Giulio Fanales, che ha accolto la richiesta della difesa, è stato scarcerato e posto ai domiciliari a casa di un amico, in una villetta fuori Parma immersa nella campagna. A chi la visto Sostegni è parso provato e dimagrito. In cella per 4 mesi per passare il tempo ha scritto anche poesie da regalare agli amici, in genere per Natale.

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