Schengen, cosa cambia con la sospensione del trattato

19 Ottobre 2023
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 Allo stato attuale sono nove i Paesi dell’area Schengen che hanno ripristinato i controlli temporanei alle frontiere per grave minaccia per l’ordine pubblico o la sicurezza interna. L’ultimo aggiunto alla lista di chi ha obbligatorio la notifica alla Commissione europea è l’Italia, che sospenderà la libera circolazione dal 21 al 30 ottobre. Gli altri paesi sono Austria, Germania, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Svezia, Francia, Danimarca e Norvegia (extra Ue ma all’interno dell’area Schengen). 

“La sospensione del Trattato di Schengen sulla libera circolazione in Europa si è resa necessaria per l’aggravarsi della situazione in Medio Oriente, l’aumento dei flussi migratori lungo la rotta balcanica e soprattutto per questioni di sicurezza nazionale, e me ne assumiamo la piena responsabilità”. Così Giorgia Meloni sui social, ricordando come “con il Ministro degli Interni Matteo Piantedosi abbiamo comunicato in sede europea la decisione del Governo italiano di ripristinare i controlli alla frontiera tra Italia e Slovenia”. “Ne abbiamo parlato con i colleghi sloveni, ai quali abbiamo rinnovato la nostra piena collaborazione sul contrasto ai flussi di migranti illegali”, ha sottolineato il presidente del Consiglio.

“La chiusura del confine orientale, la sospensione, prevista, del trattato di Schengen al confine italo-sloveno permetterà un controllo più capillare in entrata nel territorio italiano, in questo momento di grande tensione e di allerta per possibili infiltrazioni terroristiche a seguito della crisi in Medio Oriente”. Lo dichiara in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Berrino, componente della commissione Schengen . “Abbiamo attuato in un momento di alta tensione ciò che la Francia alla frontiera con l’Italia a Ventimiglia fa da tempo – aggiunge -. Sicuramente questo provvedimento avrà la conseguenza di allentare la pressione anche sul confine occidentale. Ma quello che più emerge è la necessità di impedire che attraverso l’immigrazione incontrollata arrivino in Italia e in Europa i terroristi islamici. È interesse di tutti gli Stati europei un controllo generale di tutti i confini marini e terrestri effettuato di comune accordo”, concludono.

credit foto red-john-7k-o-54prMI-unsplash

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