Lo svarione di Gino Strada su Rosy Bindi: “Privatizzò la sanità”. La Cgil: “Anche no!”

2 Dicembre 2020
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A volte anche i migliori sbagliano. “Macroscopico errore di persona le dichiarazioni di Gino Strada sull’operato di Rosy Bindi, accusata di aver privatizzato la sanità”. Queste le parole sottoscritte da Rossana Dettori, segretaria confederale della Cgil, da decine di personalità del sindacato, della politica, e professionisti della sanità. Di seguito il testo integrale e i nomi dei primi firmatari.

Frutto di un macroscopico errore di persona le dichiarazioni di Gino Strada sull’operato di Rosy Bindi, accusata di aver privatizzato la sanità. Non si può dimenticare che fu proprio l’allora Ministra della Sanità, nel 1999 con il decreto 229, a riportare nella carreggiata pubblica e universale il nostro Servizio Sanitario Nazionale, che era stato spinto dalle controriforme degli anni precedenti (prima fra tutte quelle dell’ex Ministro De Lorenzo) verso un’aziendalizzazione esasperata e verso la competizione tra pubblico e privato. Primi firmatari: Rossana Dettori, Livia Turco, Giovanni Bissoni, Nerina Dirindin, Franco Rotelli, Benedetto Saraceno, Gianni Tognoni, Franco Corleone, Enrico Rossi, Francesco Taroni, Maria Grazia Giannichedda, Riccardo De Facci, Nello Martini, Giovanna Del Giudice, Peppe Dell’Acqua, Marco Geddes, Gavino Maciocco, Emmanuele Pavolini, Enrico Desideri, Gisella Trincas, Elena Ciccariello, Vito D’Anza, Margherita Miotto, Antonello D’Elia, Teresa Marzocchi, Tiziano Carradori, Antonio Brambilla, Franco Prandi, Mariella Martini, Francesco Magni, Massimo Fabi, Franco Riboldi, Anna Banchero, Fausto Nicolini, Gianni Giorgi, Matteo Cosulich, Claudio Montaldo, Stefano Cecconi 

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