Lega vota contro Green pass. La “mina” Borghi spacca la maggioranza

1 Settembre 2021
Lettura 1 min

Claudio Borghi della Lega, Fdi e gli ex M5s hanno votato in commissione affari sociali della Camera alcuni emendamenti all’ultimo dl Covid che bocciano il green pass, emendamenti che non passano perche’ – come spiega lo stesso Borghi– c’era “una larga maggioranza trasversale a favore” della misura. Ma e’ quanto basta aper accendere la miccia nella maggioranza, con il Pd e 5 stelle che attaccano la Lega.

 “Non e’ che solo io ho votato a favore degli emendamenti, ma tutto il gruppo della Lega ha votato a favore di emendamenti che aveva presentato!”. Lo precisa Claudio Borghi, interpellato dall’Ansa su quanto accaduto in Commissione Affari sociali della Camera, aggiungendo che “non ci sono problemi di tenuta per il governo”. “Noi avevamo presentato – spiega Borghi – una serie di Emendamenti migliorativi, che non sono stati accettati, il governo chiedeva di ritirarli. Ne avevamo presentati tanti, e a fronte di una chiusura totale li abbiamo votati”.

“Gli emendamenti – spiega ancora – proponevano delle esenzioni dal green pass, per esempio per i minorenni, o per lo sport giovanile oppure per i ristoranti, ma c’e’ stata una chiusura totale. Perche’ non avremmo dovuto votare in favore di nostri emendamenti?”. Borghi insiste sul fatto che non ci siano problemi per l’esecutivo: “questo e’ un governo di unita’ nazionale e non con una maggioranza politica, come qualcuno vuol far credere. Su queste cose noi la pensiamo in maniera diversa ed e’ giusto che gli elettori lo sappiano”.

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

Anghileri e Villa al Parlamento catalano e alla Diada dell’11 settembre a Barcellona

Prossimo Servizio

Presidenziali, sondaggio annuncia testa a testa Macron-Le Pen

Ultime notizie su Cronaca

La sinistra ha davvero capito Marx?

di Luigi Basso – Da circa un secolo, più o meno dalla morte di Gramsci, la sinistra italiana sconta uno strutturale ritardo nei confronti della destra nel comprendere la realtà.Il PCI, per
TornaSu