Europei 2020, l’Uefa se ne frega della variante Delta: si gioca dove già deciso

1 Luglio 2021
Lettura 1 min

 L’atmosfera si surriscalda intorno a Euro2020, e non solo per l’imminenza dei quarti di finale. A tener banco e’ anche la questione della sicurezza legata al rischio pandemia e della scelta delle sedi di gara, ma l’Uefa al momento tiene la barra dritta sul programma, che prevede domani due incontri a San Pietroburgo e Monaco di Baviera, l’attesissimo Italia-Belgio, e sabato gli altri due a Baku e a Roma, oltre alle semifinali e finale a Wembley. Un piano che infiamma la polemica e i timori, visto che la variante Delta del Covid-19 sta colpendo duro la Gran Bretagna e da piu’ parti l’Uefa e’ invitata a riconsiderare la scelta. Per ora, l’organizzazione presieduta da Aleksander Ceferin tiene il punto e ribadisce che tutte le rimanenti partite si svolgeranno come programmato, in quanto “le misure di mitigazione adottate in ciascuna sede sono allineate con le normative fissate dalle locali autorita’ sanitarie”.

A queste, concede l’Uefa, “spettano comunque le decisioni finali sul numero di spettatori ammessi negli impianti e i requisiti di ingresso nelle nazioni ospitanti e negli stadi”, alle quali promette di adeguarsi. I quasi duemila scozzesi contagiati assistendo alla sfida della loro nazionale con l’Inghilterra sono pero’ piu’ che un monito, tanto che la Commissione salute del Parlamento Ue lancia l’allarme, sollecitando l’Uefa “a rivedere la scelta di giocare” a Wembley, o almeno a “rafforzare le restrizioni sanitarie e le regole di accesso del pubblico”. La Commissione invita intanto ad adottare “la massima vigilanza” contro il virus. Il ministro dell’Interno tedesco, Horst Seehofer, definisce “irresponsabile” il comportamento della Uefa su Wembley.

“Sospetto – afferma – che ci siano motivi commerciali, che mai dovrebbero prevalere sulla protezione della salute”. “In Inghilterra non c’e’ una situazione che permetta di affrontare con tranquillita’ l’evento – dichiara il sottosegretario alla Salute Andrea Costa -.Spero che l’Uefa preveda un’alternativa. Qualora fosse tutto confermato – conclude – deve assumersi la responsabilita’ di questa scelta”. Durissimo il virologo Roberto Burioni su twitter:

“L’ottusa irresponsabilita’ dell’Uefa che si rifiuta di spostare le partite da citta’ dove esiste un grave pericolo di contagio e’ inaccettabile. Inaccettabile anche che i Paesi lo accettino, mettendo a rischio la salute dei cittadini”.

L’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms) sollecita un “migliore monitoraggio” degli spettatori invitando le citta’ ospitanti a fare controlli piu’ accurati sugli spettatori, prima del loro arrivo e dopo l’uscita dallo stadio. Intanto, il presidente del Coni, Giovanni Malago’, invita ad attendere: “Penso che ci potrebbero essere novita’ legate all’eventuale innalzamento della curva dei contagi in Inghilterra e credo che l’Uefa valutera’ tutte le opzioni anche in considerazione dell’andamento dei quarti”. Le final four in Italia? C’e’ uno stadio in grado, ma non mi sembra che sia oggi un’opzione sul tavolo”. 

Photo by Carlo Bazzo 

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

Oms, in Europa condizioni per la terza ondata

Prossimo Servizio

Verso Olimpiadi a porte chiuse. Giappone proroga stato d’emergenza

Ultime notizie su Cronaca

TornaSu

Don't Miss