Un tempo ci si poteva curare. Oggi si deve rinunciare. Ugl sul piede di guerra

18 Aprile 2024
Lettura 1 min

La rinuncia alle cure è una bomba sociale che sta deflagrando in tutta la sua drammatica potenza. L’undicesimo Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile redatto dall’Istat certifica che nel 2023 sono stati circa 4,5 milioni gli italiani che non hanno avuto accesso a visite mediche o accertamenti diagnostici. I motivi sono ben noti: economici, di liste d’attesa, di difficoltà di accesso. Lo Stato, quindi, non è in grado di tener fede all’articolo 32 della Costituzione dove è impresso l’impegno a garantire cure per tutti, senza alcuna discriminazione economica, di sesso, o di razza” dichiara il segretario Nazionale della UGL Salute Gianluca Giuliano. “La crisi del SSN, cui il Governo Meloni sta cercando di porre rimedio, ha radici antiche, figlie della corsa ai tagli che esecutivi precedenti hanno rincorso in nome della spending review. Carenze degli organici, chiusure di strutture ospedaliere hanno segnato un cammino sempre più difficile per gli italiani alla ricerca di un’assistenza in troppi casi negata. Così il ricorso al privato è diventato un’alternativa con la discriminante economica che però ha di fatto tagliato fuori una larga fetta di cittadini non in grado di sostenere spese per la sanità. E il conto lo si pagherà ancora più salato in futuro con troppi italiani costretti a rinunciare anche alla prevenzione. Bisogna ripartire dalle fondamenta della piramide del SSN con il potenziamento degli organici. Prevedendo adeguamenti degli emolumenti, garantendo progressione di carriera, con la certezza di svolgere il proprio servizio in luoghi sicuri. I cittadini hanno diritto all’assistenza erogata dal SSN senza che questa diventi un lusso per pochi” conclude il sindacalista.

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

Avellino sotto choc, ai domiciliari il sindaco che si era dimesso

Prossimo Servizio

Diritto dell’informazione: Ecco come NewsGuard spiega la facile nascita di siti di fake con l’intelligenza artificiale

Ultime notizie su Cronaca

Il tacchino del primo maggio

di Stefania Piazzo – La festa dei lavoratori e dei loro diritti è un cardine della democrazia. Il rispetto della vita sul lavoro è imprescindibile. Dai diversi leader sindacali e politici sentiremo

Alle elezioni europee torna in pista il partito-taxi

di Roberto Gremmo – Non è una novità, perché venne inventato negli anni sessanta dal padrone dell’Eni Enrico Mattei che a chi gli rimproverava rapporti disinvolti, lui democristiano, coi neofascisti, dichiarava senza
TornaSu