La battaglia di Mariupol assume per il Washington Post il peso di un punto di svolta della guerra in Ucraina e occupa quindi l’apertura a tutta pagina, impaginata con due diversi servizi. “Mentre Mariupol affronta l’assalto russo, la speranza per i negoziati diventa confusa”, scrive il giornale. Perche’, “la Russia sta cercando di rivendicare la sua prima vittoria strategica nella guerra nella citta’ portuale ucraina” e intanto “ci sono ragioni per credere che i russi e gli ucraini siano ancora distanti su una serie di questioni importanti”.
Infatti, il presidente Zelensky ha ribadito che l’Ucraina avrebbe bisogno di “garanzie di sicurezza, sovranita’, ripristino dell’integrita’ territoriale, garanzie reali per il nostro Paese” per porre fine ai combattimenti. In un’analisi sulla situazione militare sul campo, il quotidiano osserva che “il tentativo della Russia di conquistare l’Ucraina potrebbe essere indirizzato verso una situazione di stallo poiche’ pesanti perdite e perdite di equipaggiamento hanno un impatto sulle forze russe impreparate che finora non sono riuscite a raggiungere nessuno dei loro obiettivi iniziali”.
Ecco il quadro tracciato da “alcuni funzionari occidentali ed esperti militari”: “Le prime linee si sono mosse a malapena in piu’ di una settimana. I russi vengono uccisi o feriti al ritmo di 1.000 al giorno, secondo le stime dell’intelligence occidentale, e ancor di piu’ secondo quelle ucraine”. Mosca ha reagito colpendo con crescente durezze le citta’ e i civili, “ma in assenza di progressi sostanziali sul campo e data l’entita’ delle perdite inflitte ai suoi ranghi, la campagna militare russa potrebbe presto diventare insostenibile, con le truppe incapaci di avanzare perche’ mancano di manodopera, rifornimenti e munizioni sufficienti, affermano analisti e funzionari”.
Dunque, secondo il Post, “le prossime due settimane potrebbero essere fondamentali per determinare l’esito dell’intera guerra”. Il giornale dedica anche un servizio ai profughi, e si chiede se l’Ue sia in grado di gestire efficacemente questa emergenza.