di Roberto Gremmo – Per le imminenti elezioni europee è sempre più probabile la presentazione di una lista autenticamente autonomista e federalista per iniziativa del movimenti valdostani.
Benché ieri Cristina Machet che è ai vertici dell’Union Valdotaine ed il coordinatore di Alliance Valdotaine Albert Chatrian abbiano dichiarato alla stampa che nessuna decisione e’ stata presa, un primo giro di consultazioni e’ iniziato anche con VdA Unir e Mouv.
Oltre all’ipotesi di mettere nella scheda un simbolo proprio nella circoscrizione che comprende anche Piemonte, Liguria e Lombardia è in campo la possibilità di una candidatura indipendente valdostana in una lista di un partito meno centralista degli altri, e nei giorni scorsi è anche circolata la voce che potrebbe essere Italia Viva.
La presenza della compagine unitaria valdostana è prevista dalla legge elettorale che garantisce l’esenzione dalla faticosa raccolta di migliaia di firme, possibilità negata al Patto Autonomista e Ambientalista con un colpo di mano voluto soprattutto dagli ultrà centralisti di Fratelli d’Italia (e non solo da loro). Una doccia fredda per una coalizione aderente all’EFA che ha già parlamentari europei ed aveva fino a pochi giorni fa diritto a presentarsi senza sottoscrizioni.
La possibile lista autonomista se dovesse partire dalla petite patrie di Chanoux, almeno nel Nord-Ovest potrebbe trovare appoggio negli elettori del Patto, arrabbiati per l’ingiustizia subita.
Ma non solo.
Si ha notizia che sabato si è svolto a Pinerolo un incontro riservato fra tre gruppi autonomisti piemontesi (val Chisone, Biellese ed Alba) ed un osservatore dei provenzali di val Grana per programmare degli incontri pubblici sulla rivendicazione dello statuto speciale per la Regione Piemonte nella prospettiva di appoggiare i candidati che prenderanno l’impegno a sostenerla. Cosa che i valdostani potrebbero tranquillamente fare.