Fact checking: “Il Collegio Elettorale ha votato per Joe Biden” è un’affermazione vera?

18 Dicembre 2020
Lettura 2 min

di Luigi Basso – Come risulta evidente dalla lettura dei giornali degli ultimi giorni, la conoscenza del sistema costituzionale americano è un optional anche negli USA.
Tutti i media hanno trionfalmente annunciato che finalmente il President Elect degli USA, Joe Biden, poteva legittimamente fregiarsi del titolo: i 538 Grande Elettori, infatti, il 14 dicembre 2020 si erano riuniti per votarlo almeno in numero di 306 come Presidente degli USA.
In realtà le cose non stanno esattamente così.


La Costituzione Americana (art. 2) prevede che il Presidente degli USA non sia eletto dal popolo, ma da un Collegio di Grandi Elettori.
Chi sono i Grandi Elettori e chi li elegge visto che i loro nomi di regola non sono stampati sulle schede elettorali il giorno delle votazioni ?
A queste semplici domande, a quanto si vede, nessun media ha dato risposta: anzi, manco se le sono poste.
Proviamoci noi.
La Costituzione Americana prevede che ogni Stato abbia diritto ad un certo numero di Grandi Elettori, collegato al numero di seggi che spettano a quello Stato al Congresso ed al Senato.


Circa un mese prima delle elezioni presidenziali ogni partito che esprime un candidato alla Presidenza, secondo forme che variano da Stato a Stato, deposita ufficialmente una lista di Grandi Elettori: il voto apposto sulla scheda sul candidato alla Presidenza Biden, per esempio, si tramuta in realtà in un voto alla lista di Grandi Elettori che sostiene Biden.


Dopo la certificazione del voto, il primo lunedì successivo al secondo mercoledì del mese di dicembre, i Grandi Elettori di ciascuno Stato si riuniscono nella capitale dello Stato e votano.
Quei voti sono messi in un bel pacco e portati a Washington dove il 6 gennaio 2021 saranno scrutinati davanti a Congresso e Senato.


Questa volta i Grandi Elettori del candidato che ha vinto in uno Stato si sono riuniti ed hanno votato nella capitale di quello Stato, ma in alcune capitali (sembra 7, quelle degli Stati contestati da Trump) si sono riuniti contemporaneamente i Grandi Elettori che erano collegati ai due principali candidati: Trump e Biden ed ognuno, si presume, ha votato per il suo candidato.


Questa non è affatto una pagliacciata o un affronto a Biden.
Ma una mossa che risponde ad esigenze legali e tecniche ben precise.
Siccome in 7 Stati sono ancora pendenti ricorsi diretti a ribaltare il risultato ufficiale e siccome pendono ancora ricorsi avanti la Corte Suprema, se i Grandi Elettori pro Trump non si fossero riuniti il 14 dicembre per votare Trump ed inviare i loro voti a Washington per la sessione speciale del 6 gennaio 2021, se avessero vinto quei ricorsi o parte di essi, non avrebbero potuto bloccare la sessione del 6 gennaio e non avrebbero avuto diritto a far valere il loro voto di Grandi Elettori.


Correttamente quindi i Repubblicani in quei 7 Stati si sono riuniti e hanno votato probabilmente per Trump: per non frustrare una loro eventuale vittoria giudiziaria, per non sentirsi dire, il 6 gennaio, “Ci spiace, avete vinto i ricorsi, avete ribaltato i voti, ma siccome il 14 dicembre i vostri grandi Elettori non hanno votato, ammettiamo solo quelli pro Biden”.
Quindi, l’affermazione che i Grandi Elettori hanno votato per Biden è errata e tace un dato essenziale.
Dunque la frase corretta è la seguente.


Il 14 dicembre 2020 i Grandi Elettori si sono riuniti negli Stati USA ed hanno votato ognuno per il candidato che ha vinto senza contestazioni in quello Stato; mentre in 7 Stati hanno votato sia i Grandi Elettori pro Biden sia quelli collegati a Trump.
La realtà è ben diversa da quella dipinta dai media.

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
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