Scricchiolii in via Bellerio. Inizia il “processo” a Salvini. Si rompe il muro del silenzio, il territorio reclama chiarezza

31 Gennaio 2022
Lettura 2 min

di Stefania Piazzo – L’altra sera in una delle tante dirette speciali dopo l’elezione di Sergio Mattarella, tra le analisi dei giornalisti allibiti dopo il secondo Papeete salviniano, chi ha per primo posto la madre di tutte le domande è stato il direttore di Repubblica, Maurizio Molinari. Ma possibile, si è chiesto, che nessuno dentro la Lega abbia detto “beh”?

Qua e là il muro del silenzio inizia a rompersi, da qualche fessura esce lo scontento, l’incredulità.

Ieri il quotidiano di Varese, l’originario ombelico leghista, La Prealpina, ha dato il via alle prime trombe.

Titolo senza se e senza ma. “Varese, la Lega chiede la testa di Salvini- La base rumoreggia”. Viene da dire: stica!

https://www.prealpina.it/pages/varese-la-lega-chiede-la-testa-di-salvini-268352.html

Su facebook non è da meno l’epitaffio sul corso salviniano postato da Flavio Di Muro, senatore leghista.

rilanciato e condiviso da Andrea Coppola, Responsabile Comunicazione e Ufficio Stampa presso Lega Giovani Liguria e già segretario Provinciale presso Lega Giovani Imperia. “La nostra base si aspetta azioni drastiche, a cominciare dalla Liguria. Non sopporto i traditori, e alcuni il tradimento ce l’hanno nel DNA. È giunto il momento di iniziare a far tremare qualche sedia, ora basta!”, scrive il giovane ligure. Mentre Di Muro la pensa così.

Buon lunedì e buon inizio settimana amici, A distanza di due giorni dall’elezione del Presidente Mattarella, a mente fredda, voglio condividere con voi alcune riflessioni. Chi mi conosce bene sa che non mi sottraggo mai al confronto, nella buona e nella cattiva sorte, mi piace essere trasparente e metterci la faccia. Anzitutto auguro buon lavoro a Sergio Mattarella che, nonostante l’opinione personale di ciascuno di noi o la modalità con la quale è stato rieletto, è e rimane il Presidente della nostra Repubblica e come tale ha il mio rispetto. Personalmente devo dirvi che la settimana appena trascorsa non mi ha entusiasmato, tutt’altro. Credevo che questa volta il centrodestra ce la potesse fare e invece no. Sono deluso quanto voi, credetemi. Cosa non ha funzionato quindi? A mio avviso la mancata unità del centrodestra è stato il vero problema. Non mi piace recriminare il passato, ma è importante soffermarsi sugli errori già compiuti affinché non si ripetano. Il centrodestra aveva deciso di puntare su Elisabetta Casellati, tutti i partiti d’accordo, tutti dicono a Matteo Salvini di andare avanti, rappresentare la e andiamo a votarla. L’hanno votata tutti? No. Matteo Salvini ha sbagliato certo, si è fidato troppo, e in politica questo è un grave errore, ma in buona fede. Qualche “alleato” centrista neanche il tempo di imbucare la scheda nell’urna che parlava già apertamente di accordo con Renzi e PD per Casini presidente. Questo è molto più grave. Chiaramente da lì in poi il peso contrattuale del centrodestra è andato a deflagrarsi e il risultato finale lo conosciamo tutti. Ora, cosa fatta capo ha. Con l’amaro in bocca guardiamo al futuro ma prima fermiamoci e guardiamoci negli occhi. Questo non è il mio centrodestra. È un coacervo di personalismi che non porta da nessuna parte. Facciamo le riflessioni più opportune, prendiamo delle decisioni, anche drastiche se del caso. Cominciamo dalla Liguria. Ascoltiamo la nostra base, i cittadini, i territori. Serve coraggio, comunità di intenti e rinnovamento per un nuovo centrodestra che vinca e convinca”.

(https://www.facebook.com/andrea.coppola.50)

E’ solo l’inizio?

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