di Stefania Piazzo – Il bonus cultura ai giovani fino a 18 anni non ci sarà più. La maggioranza dice che i 230 milioni dell’App 18 non sono stati tolti ma è stato “semplicemente” ridisegnato il perimetro.
Vediamo alcuni centimetri del triangolo rettangolo, quello in cui l’area del quadrato costruito sull’ipotenusa è equivalente alla somma delle aree dei quadrati costruiti sui cateti. Giusto per restare nelle regole del governo per cui nulla si toglie o si aggiunge, giusto? Altrimenti s’incazza Pitagora.
Da una prima sommaria lettura dei giornali che scartabellano sul provvedimento, spunta “La Girandola” di Castel Sant’Angelo a Roma, fondi per la Fondazione Vittoriano, le celebrazioni per i 150 anni della nascita di Guglielmo Marconi, numerosi carnevali storici, 750 assunzioni al ministero dei Beni culturali.
Il bonus che era stato introdotto da Renzi per teatri, cinema, spettacoli dal vivo, libri, abbonamenti a quotidiani e periodici, musei, concerti e mostre, cambia dunque pelle e formato, a corollario delle feste locali tra carnevali e rievocazioni non mancheranno, immaginiamo, le banchettate popolari con i cibi “della tradizione”. Avanti con gli stracotti d’asini, le porchette e la politica dei salami. O da salami?