Ma davvero volete tassare pure le suore indiane?

20 Febbraio 2024
Lettura 2 min

di Stefania Piazzo – La nota che tre parlamentari di Italia Viva ci hanno inviato (onorevoli Gadda, Boschi e Fregolent) e che abbiamo pubblicato, fa accapponare la pelle.

(qui la notizia: https://www.lanuovapadania.it/politica/legge-di-bilancio-arriva-la-tassa-sui-religiosi-extraeuropei-gadda-emendamenti-italia-viva-contro-contributi-quintuplicati-per-la-salute/)

La questione è che i religiosi che arrivano nel nostro Paese e non sono cittadini europei, nella legge di Bilancio si sarebbero visti quintuplicare la tassa sulla salute. Le suorine indiane, pakistane, filippine, africane, i religiosi che arrivano allo stesso modo da altri continenti, dall’Africa, o dall’America Latina, qui non per delinquere ma per opere di carità, per sostituirsi in servizi là dove lo Stato non arriva, distratto e pasticcione, biscazziere, dovrebbero versare 2000 euro l’anno per partecipare alla spesa sanitaria. Oggi ne pagano 397. Siamo seri? Si fa cassa in convento?

Ora, ad essere eleganti, se non è una tassa sulla religione, lo è almeno sulla povertà. E’ uno scherzo, vero?

Perché, allora, se così non fosse, ci chiediamo dove siano gli sbandieratori di rosari e di litanie ai santi patroni d’Europa. Forse che proprio l’Europa cristiana alla quale si appellavano e si appellano invocando la tradizione (quale, quella della cassoeula?) è la stessa che si trasforma nello sceriffo di Nottingham per portar via a chi ha meno, per sistemare le casse dell’imperatore? Anche no.

Parliamo degli stessi leader che gridavano baciando il rosario, “L’immacolato cuore di Maria ci porterà alla vittoria”? Quale?

Giusto 5 anni fa, era il 24 febbraio 2018, c’era chi giurava di fronte ai fedeli, ops, ai militanti in piazza con Vangelo, Costituzione: “Giuro di servirvi con onestà e coraggio, di seguire la Costituzione e gli insegnamenti del sacro Vangelo”. Non s’era mai visto. E sentito.

Ma da quando poi si sono messi dall’altra parte, ovvero da quella dei Cesari che tassano il popolo, proprio quello che prega sul serio e non perché si è in campagna elettorale?

Una domanda, che non è “volete Gesù o Barabba”. Ma sant’Ambrogio, nato a Treviri, nella Gallia Belgica, è allora esente da aumenti? E Sant’Agostino, nato nell’odierna Algeria, quanto dovrebbe versare, oggi, di arretrati? E i santi patroni dell’Europa, devono pagare la differenza a seconda dei tempi in cui i loro attuali Stati sono entrati in Europa, provenendo dai paesi slavi? O flat tax per tutti?

Il sistema sanitario non è più universale. Non pagano gli stranieri che sbarcano bisognosi di cure, ma strapagano coloro che offrono accoglienza a tutti quando le istituzioni latitano? E’ tassa sulla solidarietà?

Non tornano all’oste i conti se si considera che si vuole imporre gabella, per fare cassa, non ai generali di santa romana chiesa ma all’esercito silenzioso dei religiosi, quello che copre le magagne della politica, che garantisce spesso la tenuta dello stato sociale. E’ il terzo welfare (il secondo è la famiglia, i nonni… ) che la politica non vede, che distribuisce pane quotidiano, pacchi alimentari, che dona senza avere in cambio like, che dà sostegno ai fragili, alle famiglie esodate dal lavoro dalla politica che voleva abolire la Fornero, la povertà e che invece pare voglia mortificare la carità, spingendo al “rimpatrio” i lavoratori extracomunitari del bene. Si mercanteggia la religione da un palco, e si tassa chi si toglie i sandali. E va beh. Le chiese sono sempre più vuote, le vocazioni sono all’osso, importiamo preti e suore. Da oggi, lo Stato c’ha messo il dazio, mentre ci rifila politici di rara genialità.

Un amico mi scriveva, tempo fa, che il Medioevo chi ha dato Giotto. Oggi, l’era digitale sovranista, ci dà nuovi fenomeni.

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