Braccio di ferro tra Spagna e Svizzera, piattaforma “Tsunami” considerata un “gruppo terroristico organizzato”. Da elvetici no a rogatoria per Marta Rovira

22 Febbraio 2024
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Si apre un altro caso in Europa sul fronte di una pacificazione tra Madrid e Barcellona. E’ infatti botta e risposta tra le autorità svizzere e il giudice istruttore spagnolo, Manuel García-Castellón, che sta indagando sulle proteste portate avanti in Catalogna nel 2019 dalla piattaforma Tsunami Democratic, dopo la condanna dei leader indipendentisti da parte della Corte Suprema. Secondo il magistrato spagnolo il movimento sarebbe responsabile di atti di “terrorismo” e le sue proteste sarebbero state ispirate dall’ex presidente della Generalitat catalana Carles Puigdemont e dall’esponente di Erc Marta Rovira. García-Castellón ha chiesto alle autorità svizzere informazioni specifiche su Rovira, che si era rifugiata in Svizzera per sfuggire alla giustizia spagnola dopo il referendum di autodeterminazione del 1 ottobre 2017 e la dichiarazione unilaterale d’indipendenza della Catalogna. Informazioni che però l’Ufficio federale di giustizia svizzero non ha voluto fornire sollevando la preoccupazione che possa trattarsi di un caso politico.

Riguardo alle accuse di terrorismo avanzato nei confronti degli indipendentisti catalani, i media spagnoli, tra cui la radio tv pubblica Rtve, hanno reso noto che i pubblici ministri della Corte Suprema, favorevoli a indagare per terrorismo Carles Puigdemont, hanno affermato , in un parere sul caso, che l’ex governatore della Catalogna avrebbe assunto la “leadership assoluta” della piattaforma Tsunami Democratic, definita “un gruppo terroristico organizzato”. 

Puigdemont ha criticato queste affermazioni sui social. Il fatto che i procuratori della Corte Suprema hanno concluso che lui è “leader assoluto di un’organizzazione terroristica”, è dovuto a due motivi, ha detto, dà “credibilità a un’informazione delirante e manipolata dai servizi di polizia” ed è usata “per uno scopo puramente politico”. 

Nel merito, i trattati internazionali tra Spagna e Svizzera “impediscono di rifiutare una richiesta di assistenza giuridica in base a motivi politici”: è quanto espresso dal giudice Manuel García Castellón, responsabile della causa aperta sul gruppo secessionista Tsunami Democràtic e presunti legami con i leader politici catalani, in risposta alla sospensione da parte della giustizia elvetica di una rogatoria a riguardo da lui firmata.

Diversi media riferivano dei dubbi da parte dell’Ufficio Federale di Giustizia elvetico riguardanti questa causa, nella quale Castellón ha trovato indizi di reati di terrorismo da parte di Tsunami Democràtic (collettivo attivo in Catalogna nel 2019) e politici sospettati di esservi stati legati, tra questi la leader di Esquerra Republicana (Erc), Marta Rovira, e l’ex presidente catalano Carles Puigdemont. Nella sua rogatoria, il giudice spagnolo chiedeva infatti di localizzare Rovira, riparata proprio in Svizzera dopo il tentativo secessionista in Catalogna del 2017, Nella nota pubblicata, Castellón definisce “sorprendente” la “richiesta di spiegazioni” proveniente dalla parte svizzera “in merito alle possibili conseguenze” di una legge di amnistia in fase di discussione tra partiti politici che riguarderebbe “membri di Tsunami Democràtic e l’indagata Marta Rovira”. 

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