Caso Liguria – Per la Procura spunta la costruzione della diga foranea

9 Maggio 2024
Lettura 2 min

Spuntano anche gli affari attorno alla costruzione della diga foranea, il maxi progetto che servirà per permettere il transito di grandi navi finanziate dal fondo complementare del Pnrr e dalla Banca Europea, portati avanti dagli imprenditori Spinelli e con il benestare del presidente della Liguria, nelle intercettazioni agli atti dell’indagine per corruzione e corruzione elettorale della Procura di Genova sul sistema Toti . Come riporta l’ordinanza con cui il gip Paola Faggioni ha disposto gli arresti domiciliari per il Governatore ligure e il suo capo di gabinetto Matteo Cozzani e per Aldo Spinelli, mentre il figlio Roberto è tra i destinatari di misura interdittiva, il reale progetto, di cui si discuteva nell’autunno-inverno 2021, era riconvertire il Terminal Rinfuse, in “contrasto” con il piano con cui è stata rinnovata per trent’anni la concessione agli imprenditori in cambio di una mano al Comitato Toti , “in Terminal container” .

E questo “in previsione della realizzazione della nuova diga foranea, che incrementerà – annota il giudice – i volumi dei traffici di contenitori” . Un piano che però doveva rimanere segreto per “non suscitare la contrarietà e quindi l’ostruzionismo degli altri concorrenti attivi nel Porto di Genova” . Giorgio Carozzi, rappresentante del Comune all’interno del comitato di gestione del porto, intervenuto nelle discussioni di quei giorni, non aveva esitato ad esprimere il suo punto di vista: “Con una concessione così fai conto che il giorno dopo l’opposizione dice ‘ belin un miliardo buttato al vento per dare la concessione ad un traffico che non c’è più’ e questo è sotto gli occhi di tutti è palese, (…), cioè il primo atto che fai di fronte alla nuova diga alla ristrutturazione del porto è dare una concessione per un terminal vecchio obsoleto”. E ancora :”Io gli voglio bene ad Aldo gli voglio tantissimo bene però questa cosa qui è solo nel suo interesse, piuttosto mi dimetto non sto lì a difendere degli interessi privati ​​scusami…”. E che Toti avesse “messo a fuoco” quella che le carte dovrebbero essere come una “manovra speculativa” degli Spinelli”, che nulla aveva a che fare con i reali progetti di investimento o di sviluppo del porto e “un possibile spreco di denaro pubblico” (si prevede costerà 1, 3 miliardi), lo testimonierebbero le sue parole sempre al telefono aveva ribattuto al patron del gruppo: “non ci crede nessuno che teniamo le rinfuse per trent’anni…. ah ah ( ride)…ma non ci crede nessuno…neanche…ma neanche Pinocchio”.

Inoltre il Governatore sarebbe stato consapevole per la procura che l’operazione che di lì a poco sarebbe andata in porto favorendo gli Spinelli, era uno dei punti spinosi della politica portuale di Genova in quanto, a parere di molti, sarebbe stato opportuno un rinnovo con termini più brevi, in vista di una messa a gara organica una volta completata i lavori della nuova diga Per questo riteneva “importante” non dire delle cose “che sono insostenibili (…) per la città…se uno dice facciamo la grande diga, un miliardo di euro, full container grande accordo MSC arriva Aponte costruiremo il secondo terminal dopo il Vte”, e “poi diciamo (…) però per i prossimi trent’anni e poi vediamo facciamo le rinfuse c’è un messaggio confuso (…) diciamo di dare un messaggio chiaro…”. Inoltre aveva aggiunto:: “non possiamo sottovalutare che non abbiamo a che fare con tutti scemi no?” Dunque attorno al progetto della diga – appalto vinto da consorzio di imprese guidate dal gruppo Webuild, che comprende anche Fincosit e Sidra e di cui Paolo Emilio Signorini, ex presidente del porto ora in carcere , era stato nominato Commissario e che è stato bocciato dall’Anac – l’indagine della Procura guidata da Nicla Piacente ha messo in luce gli intrecci tra affari e politica. E un capitolo su cui gli inquirenti e gli investigatori della Gdf intendono fare approfondimenti e portare ad allargare l’inchiesta stralcio su un appalto marginale legato all’opera tra le 10 più strategiche del Pnrr affidata al pm Walter Cotugno. Oppure potrebbe fornire elementi utili all’indagine avviata tempo fa dall’ufficio di Torino della Procura Europea, trattandosi in parte di stanziamenti Ue, e alla quale sia l’Anac sia la magistratura genovese ha trasmesso le carte. 

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

ALESSANDRIA: CENTRALE DEL LATTE AL CAPOLINEA, LIBRI IN TRIBUNALE

Prossimo Servizio

Inchiesta Genova – Dall’ordinanza del gip: da Spinelli bonifici alla Salvini Premier

Ultime notizie su Liguria

TornaSu