“La scelta preferisco non anticiparla, d’altra parte mi sembra conseguente e logica nella misura in cui abbiamo un fascicolo enorme da approfondire, lo abbiamo in mano solo da ieri, quindi prima di prendere posizioni o dare spiegazioni dobbiamo approfondire la lettura degli atti per capire su cosa, dove e come fornire spiegazioni”. Lo ha detto in un video Stefano Savi, avvocato del presidente ligure da martedì agli arresti domiciliari, in vista dell’interrogatorio di garanzia fissato per domani alle 14.00 a palazzo di giustizia a Genova. Toti, che risulta sospeso dall’incarico, è accusato di corruzione e voto di scambio. Oggi l’ex presidente dell’Autorità portuale e ad di Iren Paolo Emilio Signorini, unico degli indagati destinatario di custodia cautelare in carcere, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
“La tracciabilità dei denari, sia in entrata che in uscita, è totale – ha spiegato Savi in un video diffuso dallo staff di Toti facendo riferimento alle donazioni elettorali contestate dai pm -. In entrata sono gli stessi atti che ce lo dicono: non è contestato nulla in relazione a fatti che non siano entrati nelle normative di legge che prevedono che tutto avvenga nella maniera più trasparente possibile, e così è stato. E abbiamo la possibilità anche di dimostrare che questi denari sono stati spesi tutti per necessità di tipo politico connesse alle attività del presidente, delle persone che lavoravano con lui o che avevano comunque connessioni politiche. Non c’è stata nessuna anomalia nella spesa né a titolo personale né ad altro titolo”, ha concluso.
Immagine tratta dalla pagina facebook di Giovanni Toti